Tradizioni consolidate di qualità – Dopo la bella rassegna dedicata a Gioachimo Galbusera, la Pinacoteca di Rancate fa ancora una volta centro. L'evocativa esposizione "Pieni & Vuoti. Interni di case storiche ticinesi fotografate da Roberto Pellegrini" presenta il risultato di un'originale ricerca fotografica condotta su una ventina di abitazioni ticinesi di fine ‘800 o inizio ‘900. La rassegna e il catalogo, curati da Mariangela Agliati Ruggia e Giulio Foletti, hanno una duplice valenza: artistica e storica insieme, approfondendo la vicenda – anche umana – delle storiche dimore e dei loro proprietari, attraverso la proposta di tele dipinte, busti e suppellettili provenienti da esse (come il manichino di vimini di Casa Avanzini a Curio o le tavole preparatorie – alcune delle quali su modelli di Giocondo Albertolli – di Casa Pedrazzi a Cerentino). In mostra, infatti, sono presenti opere firmate da grandi maestri come: Giuseppe Antonio Petrini, Antonio Rinaldi, Adolfo Feragutti Visconti, Luigi Rossi, Vincenzo Vela, Giovanni Genucchi.
Odore del focolare e rame di case – Il lavoro di Roberto Pellegrini si dimostra interessante per molti aspetti. Tenendosi ben lontano da un melenso senso di rimpianto e di nostalgia "per il tempo che fu", egli ha condotto una profonda indagine estetica – e a tratti concettuale – sul senso dell'abitare e del prendere possesso degli ambienti domestici. In una settantina di scatti (presentati a coppie) viene indagata la relazione tra gli ambienti "pieni" e "vuoti", vissuti e abbandonati. Spazi pieni – che nella loro ambientazione originaria raccontano vicende, passioni e gusti di chi li ha abitati – vengono ripresentati vuoti, rivelando il fascino e il coinvolgimento di un ambiente privato della presenza umana. Davvero suggestivi, in tal senso, i versi di Chiara Tassi in apertura di catalogo: "Hai già visto/ la tua casa/ morta svuotata/ raffreddata/ dall'assenza/ di ogni dolce/ presenza?/ È un buio/ di pareti bianche/ di cavità/ di mobili stanchi."
Ambienti in presa diretta – Le case ritratte negli scatti di Pellegrini sono tutte abitate e dunque, eccezion fatta che per due casi di "svuotamento naturale" (Casa Avanzini e Casa Fraschina), l'autore ha chiesto ai proprietari di liberare momentaneamente i locali delle dimore che si prestavano maggiormente alla sua ricerca fotografica. "Ho preferito lavorare – confessa Pellegrini – con la pellicola in bianco e nero. Niente digitale. Gli spazi domestici vuoti, sono tali non in virtù di un ritocco fotografico che ha eliminato gli arredi, ma grazie allo sgombero reale che abbiamo operato all'interno di essi. Sono interessato a comunicare il fascino e le emozioni che questi ambienti sono capaci di suscitare".
Cambiamenti di stato – Si tratta di un'idea che Pellegrini ha maturato a partire dal 2003, percorrendo i locali di Casa Avanzini a Curio per fotografarli nel loro stato di "pienezza abitativa", stratificatasi in molti decenni di vita vissuta e domandandosi che effetto avrebbero fatto gli stessi spazi completamente spogli. Quando, pochi mesi
dopo, la storica dimora venne svuotata, l'artista tornò sul posto per immortalare la trasformazione sorprendente, e per certi versi angosciante, che dimostra come, nel giro di poche ore, le tracce concrete di un'esistenza personale o collettiva possano sparire definitivamente. Il fotografo ha così deciso di forzare la mano del caso e di dar vita a un progetto che va ben al di là della documentazione pura e semplice per imboccare i binari di una creatività che presuppone il suo intervento diretto sulla realtà.
La tutela – Quest'anno, infine, ricorre il centenario della prima legge ticinese sulla protezione dei monumenti storici e artistici (1909), con la quale il Cantone volle dotarsi di uno strumento legislativo che permettesse di proteggere e valorizzare il suo patrimonio culturale. L'auspicio è che questa mostra possa suscitare interesse riguardo la conservazione di queste dimore che, anche se gestite con cura e gelosamente conservate dai proprietari, sono destinate troppo spesso a scomparire o, nella migliore delle ipotesi, a subire notevoli e radicali trasformazioni.
"Pieni & Vuoti. Interni di case storiche ticinesi fotografate da Roberto Pellegrini"
dal 29 marzo al 16 agosto 2009
presso la Pinacoteca Cantonale Giovanni Züst, Rancate (Mendrisio), Canton Ticino
Tel. +41 (0)91 646.45.65/67 – Fax.+41 (0)91 646.30.20E-mail: decs-pinacoteca.zuest@ti.ch Web: www.ti.ch/zuest Orari: marzo-giugno 9.00-12.00 / 14.00-17.00; luglio-agosto 14-18; chiuso lunedì
Mostra e catalogo a cura di Mariangela Agliati Ruggia e Giulio Foletti, con un contributo critico di Antonio Mariotti
La mostra è stata realizzata con la collaborazione dell'Ufficio dei beni culturali e con il contributo del Dipartimento del territorio; Fondazione Lucchini, Lugano; Fondazione Winterhalter, Mendrisio; Fondazione Domus Antiqua Helvetica