scheda di restauro
Come in un museo – 108 ritratti precisamente, quelli che costituiscono il patrimonio della Quadreria dell'Ospedale di Busto Arsizio. Per il settimo anno consecutivo la galleria ha riaperto le porte al pubblico nella giornata del 24 giugno, festa del patrono della città. Fiore all'occhiello l'allestimento della galleria, collocata nei corridoi della Direzione generale, predisposto nel corso degli ultimi anni dal prof. Pacciarotti, curatore della collezione e autore del volume "Un volto, una storia – La Quadreria dei benefattori dell'ospedale di Busto Arsizio" pubblicato nel 2007.
Benefattori e protagonisti della storia – I ritratti sono disposti seguendo il criterio del raggruppamento in famiglie di benefattori. I più antichi l'autoritratto del canonico Biagio Bellotti (1714 -1789), iniziatore della raccolta, e il canonico Benedetto Landriani, filantropo settecentesco, fino a giungere alle generazioni più recenti, intorno agli anni '70 del novecento. In un susseguirsi di nomi altisonanti e certamente familiari, come i Candiani, i Crespi, i Tosi, i Borri, gli Ottolini, i Vanzaghi, si delinea la storia della città, di cui questi personaggi sono stati protagonisti principali della sua crescita economica e industriale. I ritratti, infatti, sono corredati da schede biografiche che permettono di approfondire aspetti della storia sociale della città e a cui il pubblico sembra dare ancora importanza, dato l'interesse dimostrato ogni anno nei confronti dell'iniziativa.
Una tradizione ripristinata – L'apertura al pubblico della Quadreria è, in realtà, una tradizione che rimonta a circa una trentina di anni fa, quando le sue opere, ancora non ordinate in maniera scientifica, si potevano ammirare nella giornata della festa di S. Giuseppe, a cui precedentemente l'Ospedale di Busto Arsizio era dedicato. Poi col tempo l'usanza è andata perduta, la collezione è stata frazionata in punti diversi dell'ospedale, dagli uffici alle cantine, finché da sette anni a questa parte, su iniziativa del Direttore Zoia, si è voluto ridare vita a questa tradizione, cui i bustocchi erano piacevolmente affezionati. Grazie al recupero di ogni singola opera e alla mirabile ricerca storico-artistica condotta dal prof. Pacciarotti, la Quadreria può considerasi oggi uno dei tesori preziosi della nostra città.
Presente e futuro – Un patrimonio su cui l'azienda ospedaliera, così come enti privati ed associazioni, intendono ancora investire. L'anno scorso sono stati infatti eseguiti i restauri dei ritratti di Giuseppe Lualdi e del Landriani, grazie al contributo dell'azienda Venzaghi di Busto Arsizio. Sponsorizzato dal Lions Club Busto Arsizio è stato invece il restauro del quadro di Teresa Lualdi e ancora tanto c'è da fare. "Sicuramente in futuro verranno condotti nuovi interventi di restauro, proprio perché crediamo che questa collezione meriti di essere debitamente valorizzata" dichiara Cinzia Zaffaroni, responsabile Ufficio Relazioni col Pubblico. "Sono tanti gli affezionati alla quadreria. Ogni anno tornano a farci visita i discendenti delle famiglie o i famigliari degli artisti che hanno realizzato i dipinti, oltre che il pubblico più attento a questo tipo di iniziative".