detto il Piccio, Bagnante, 1869
Nuove tinte per grandi maestri – Scapigliatura un "pandemonio" per cambiare l'arte. Palazzo Reale si tinge di blu e oro: cambiano i colori e la scenografia ma si mantiene l'eleganza. Il palazzo milanese si veste di 'abiti nuovi' ed accoglie la retrospettiva dedicata ai maestri di metà '800.
Una carrellata di grandi nomi della storia dell'arte per lo più lombarda, che parte dal Piccio e arriva fino a Eugenio Pellini. Articolata in sezioni tematiche e cronologiche, la mostra curata dall'italo francese Annie-Paule Quinsac(coadiuvata da un comitato scientifico composto da Giuseppe Farinelli per la letteratura, Paolo Repetto per la musica, Gaetano Oliva per il teatro, Anna Finocchi per i rapporti con l'architettura), accompagnerà i turisti fino al 22 novembre. Una celebrazione corale del movimento che proprio a Milano vide la sua massima fioritura. 250 opere, tra dipinti, sculture, grafiche e incisioni, celebrano la Scapigliatura, corrente che, dalla seconda metà dell'Ottocento fino ad inizio Novecento, seppe coinvolgere tutte le arti in un rinnovamento e traghettò la società italiana verso un cambiamento ideologico e di costume. Per tutta la durata della mostra, Milano diventa un palcoscenico aperto a esecuzioni musicali, liriche, letture di testi, pièce teatrali e proiezioni cinematografiche.
monumento alle Cinque Giornate
Dialoghi d'anime – Ricca ed articolata la mostra di Palazzo Reale cuce tra loro le anime di questo movimento rifomista e anticonvenzionale. Ad accompagnare le opere nelle sale delle didascalie su fondo blu che introducono all'argomento di ogni sezione. Poche scritte, molti dipinti: l'esposizione rende merito a questa corrente, troppo spesso posta 'a latere' nelle collezioni museali.
Milano protagonista fuori e dentro lo spazio espositivo: un'ampia sala accoglie i prototipi e parte dell'originale Monumento delle 5 giornate realizzato da Giuseppe Grandi. Sala d'inediti perchè, per la prima volta, si presentano al pubblico i gessi restaurati appunto per l'occasione.
Slalom tra le sale – Il percorso prende il via da Gli anni ‘60. La formazione di un'estetica: qui si trovano le opere de Il Piccio, precursore 'avvenerista' che, nelle ultime stagioni della sua vita, elaborò una pittura sfumata, tutta d'atmosfera, e di Federico Faruffini, che sperimentò l'intensità coloristica coinvolgente come lingua delle emozioni. Accanto a lui s'incontrano i lavori di Filippo Carcano, innovatore nel linguaggio pittorico ma meno propenso all'intimismo.
Ragazza sul lago, 1889
I protagonisti della sezione Gli anni ‘70. Il momento d'oro sono Daniele Ranzoni, Tranquillo Cremona e Giuseppe Grandi che, in sodalizio, elaborarono la macchia scapigliata e la scultura pittorica, sostituendo al finito accademico, basato sul disegno della forma, una materia fluida che accenna e non definisce il dato reale.
GIi anni '80 è dedicata all'affermazione della scultura scapigliata, che prende avvio dal rifiuto del concetto rinascimentale di statuaria come plastica e apre così la via alla cosiddetta scultura impressionista. In mostra si trovano i molti lavori di Giuseppe Grandi, di Ernesto Bazzaro, del giovane Paolo Troubetzkoy, allievo di Ranzoni, del primo Leonardo Bistolfi e di Medardo Rosso.
Gli anni ‘90, evidenzia come, in pittura e scultura, l'apporto delle nuove leve permette l'elaborazione di un vero e proprio accademismo del linguaggio scapigliato, qui troviamo Eugenio Pellini, Arturo Rietti, Francesco Didoni, Luigi Conconi e Camillo Rapetti (solo per citarne alcuni).
Ultima sezione Al di là della Scapigliatura, racchiude in pochi esempi il passaggio linguistico successivo nelle opere più tarde di Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni e Medardo Rosso.
Conversazione in giardino, 1896-1897
Varese in disparte – Pittura, disegno, incisione, acquerello e scultura. Un 'caos' ben costruito affronta i temi cari al periodo. Un omaggio al genere quindi, ma anche ai soggetti: la famiglia, il ritratto, visioni angeliche e celebrazioni politiche. I ghini dei volti del grande Medardo Rosso e i bambini giocherelloni del 'nostrano' Eugenio Pellini. Nella mostra del capoluogo lombardo sono tanti gli artisti del varesotto, ma di Varese si parla ben poco.
Unico museo citato, con una sola opera prestata, il Castello di Masnago. La città giardino fatica ancora ad essere inserita in queste grandi celebrazioni storiche, alla 'bella maniera', ma non mancano invece i prestiti di collezionisti ed eredi. Il privato vince sul pubblico e vince soprattutto il buon gusto degli Scapigliati.
SCAPIGLIATURA. UN "PANDEMONIO" PER CAMBIARE L'ARTE
26 giugno – 22 novembre 2009
Palazzo Reale
Piazza Duomo, 12, Milano
Orari: lunedì dalle 14.30 alle 19.30; martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica dalle 9.30 alle 19.30; giovedì dalle 9.30 alle 22.30.
Biglietti: Intero € 9,00 Ridotto € 7,50
Catalogo: Marsilio Editore (pp. 336; € 38 in mostra; € 45 in libreria)
Info: www.comune.milano.it/palazzoreale
www.artematica.tv, info@adartem.it; www.adartem.it/
Ufficio stampa: CLP Relazioni Pubbliche
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