Les Capucines à la danse
La Russia in Svizzera – è la seconda volta che la Fondazione svizzera Gianadda di Martigny (situata al crocevia delle strade che portano ai passi del Sempione, del Gran San Bernardo e della Forclaz) accoglie un'antologia di capolavori provenienti nientemeno che dal celebre Museo di Belle Arti Pushkin di Mosca. La prima volta datava 2005. L'attuale mostra, aperta al pubblico fino al prossimo autunno, presenta opere appartenenti al periodo più significativo dell'arte a cavallo tra XIX secolo e primi decenni del secolo seguente. Ed è la seconda volta che la Fondazione elvetica riesce ad accaparrarsi capolavori eccelsi di Edouard Manet, Edgar Degas, Pierre-Auguste Renoir, Claude Monet. Dalle ninfee sfaldate nel colore, ai giardini trasognati, i protagonisti della stagione pittorica dell'Impressionismo ci sono praticamente tutti.
Gli ispiratori del nuovo secolo – Ma la rassegna non si
arresta ai rivoluzionari autori cresciuti a pane e scatti fotografici presso lo studio francese di Nadar. In mostra anche capolavori del Post-Impressionismo, una fra le più fervide stagioni dell'arte moderna. Dall'emozionante e altrettanto inquietante "Ronda dei prigionieri" di Van Gogh, si arriva agli esotici e sensuali paesaggi di Gauguin. Non manca poi quello che può essere considerato a pieno diritto il più rivoluzionario autore di quel torno di anni, il pittore che voleva "cavare la verità da tutto", Paul Cézanne. Presenti in mostra anche opere del Simbolismo ed accenni di pittori tutti da decriptare come Pierre Puvis de Chavannes, Pierre Bonnard, Félix Vallotton ed Eugène Carrière. Ma sono certamente le opere di Matisse e Picasso (autori che il grande collezionista russo Sergei Šchukin conosceva personalmente) gli Highlights in mostra presso la Fondazione Gianadda. E sono queste due vette dell'arte contemporanea a costituire certamente il nerbo portante della collezione russa del Museo Pushkin.
Uso costruttivo e abitudini radicalizzate – Ma il percorso della Galleria di Martigny non si ferma qui. Tra i lavori in mostra figurano anche i Nabis, Braque e gli autori del momento post-rivoluzionario delle collezioni moscovite: Léger, Ozenfant, André Lhote. Accompagna l'esposizione un ricco catalogo con commento critico di Anna Poznanskaia e Alerei Petoukhov e con la curatela scientifica della direttrice del museo di Mosca, Irina Antonova. Forse, a chi ha visitato i Musei della mastodontica capitale moscovita (il Pushkin certamente, ma l'ancor più stupefacente galleria Trétiakov) verrà un po' di "nostalgia canaglia". Ma tant'è, grandi disponibilità economiche consentono lo spostamento di intere collezioni: l'arte è mobile e noi ne godiamo.
Da Courbet a Picasso
Opere dal Museo Pushkin di Mosca
Dal 19 giugno – 22 novembre 2009
Fondation P. Gianadda, Martigny
Orari: 10.00 – 18.00 (nov-giugno), 9.00 – 19.00 (giugno-sett)