Una grande eredità – Carla Tavernari, figlia del noto artista Vittorio Tavernari e responsabile dell'Archivio omonimo di Varese ha tre nuovi buoni motivi per parlare ad Artevarese di suo padre. Lo scultore e le sue opere continuano a essere oggetto di apprezzamenti anche al di fuori della città giardino. Le figure singolari e armoniche, lo sperimentalismo plastico reso in un linguaggio assolutamente inconfondibile è rivalutato ancora oggi, a dodici anni dalla scomparsa dell'artista.
Primo motivo di interesse è la collocazione di un'opera del maestro nella vicina Svizzera. A Bellinzona la Villa dei Cedri ha deciso di ospitare proprio sull'ingresso, nel grande parco, una scultura bronzea di Tavernari.
Spiega la figlia: "Sono stata al Museo Villa dei Cedri di Bellinzona in quanto contattata dalla Conservatrice, dott.ssa Anna Lisa Galizia, che mi ha informata che il Museo possiede un bel bronzo di Tavernari (donazione Bianchi, Lugano) esposto in permanenza negli splendidi giardini. La conservatrice ha chiesto di fornire tutte le informazioni su quest'opera che risulta in due copie, una appunto esposta nel museo svizzero l'altra di proprietà privata". "In archivio ho trovato le fotografie dell'opera e comunicato tutte le informazioni del caso al Museo", continua Carla Tavernari, " è stato un piacere vedere la collocazione riservata oggi all'opera di mio padre".
Arte senza confine – Dalla Svizzera al centro di Bologna, Tavernari conferma la meritata fama con la rivalutazione di una sua opera realizzata per essere collocata nella chiesa di Riola di Vergato (BO) progettata dall'architetto Alvar Aalto. Una vicenda più complicata ha portato l'opera, un Calvario ligneo, ad essere collocato in una elegante Galleria d'arte moderna e contemporanea nel cuore dell'Emilia.
La città che ha dato i natali a grandi artisti come la prospera famiglia Carracci, a Procaccini, Aspertini e, per spostarci nell'orizzonte contemporaneo, al grande Giorgio Morandi accoglie in centro una scultura di Tavernari. "Il Calvario, grande opera lignea di mio padre, del 1965, inizialmente collocata alla Fondazione Lercaro di S. Lazzaro di Savena vicino a Bologna, già da vari anni è parte integrante della collezione sita a Bologna, in via Riva Reno", spiega Carla Tavernari, "l'opera è stata voluta per la Collezione del Cardinal Lercaro, grande arcivescovo di Bologna, uomo di cultura, predisposto alle arti, committente e mecenate. Un onore per mio padre che ha avuto occasione di incontrarlo in una visita del religioso per l'inaugurazione della residenza per anziani Villa Puricelli a Bodio Lomnago".
Tavernari
Il giusto posto – "All'inizio del 2003 è stata aperta questa galleria molto bella in centro Bologna, una sede per l'arte moderna e contemporanea con numerose opere di scultura, non solo a tema sacro perchè l'Arcivescovo era un uomo molto aperto, con lo sguardo rivolto ai grandi artisti contemporanei", continua Carla Tavernari, "il Calvario è collocato molto bene e di recente, in una mostra che si è conclusa a giugno, dove tra gli altri era coinvolto anche Manzù, l'opera di mio padre è stata posta in modo da aprire e chiudere il percorso espositivo e mi è stato riferito che hanno anche aggiunto delle riproduzioni fotografiche di colore viola per riprendere e amplificare i dettagli dell'opera. Tra l'altro proprio una di queste immagini è diventata emblema del museo stesso, ne sono molto felice".
Notizia dell'ultimo minuto – Ma le sorprese su Tavernari non finiscono qui. La figlia è stata recentemente contatta dalla Regione Lombardia, dal responsabile della valorizzazione, ricerca e censimento dei musei, collezioni d'arte contemporanea per essere coinvolta nella realizzazione di una nuova pubblicazione che sarà pronta entro fine anno.
"E' un volume che ricalca nella tipologia un altro libro che è stato edito nel 2005 dedicato alle collezioni d'arte contemporanea ma per questa nuova ricerca sono stati coinvolti anche gli archivi privati e l'archivio Tavernari sarà presente". Un'estate intensa per la figlia che fornirà a inizio settembre il materiale richiesto dalla Regione. Un'occasione per rimettere mano alle carte e alle opere del grande scultore; per promuovere l'arte senza tempo di Vittorio Tavernari, un maestro che non smette mai di stupire.