Ispirato dalla realtà – Fiero del suo realismo sottile, Spartaco Lombardo confessa di dividersi tra la pittura per il mercato e una ricerca appassionata, sviluppata soprattutto attraverso le numerose partecipazioni ai concorsi, tappe fondamentali e spartiacque della sua crescita creativa. Il realismo e la figura umana sono i cardini della sua poetica, accompagnati dalla grande maestria compositiva e tecnica, testimoniata a sua volta da una complessa ricerca dell'equilibrio degli elementi costitutivi del quadro. Pure macchie grafiche di colore sorreggono le figure e ne sottolineano i tratti essenziali, guidano l'occhio su un percorso che vuole tramutarsi in una storia raccontata. ERivela l'artista: "Nella mia pittura parto da un discorso molto figurativo ma la figura lascia lo spazio ad una nuova interpretazione, diventa la narrazione di un'istantanea di vita".
La realtà sfugge, l'artista lavora per rallentarla e osservarla: "Ci sono una serie di trasformazioni nella nostra vita quotidiana e nella nostra storia attuale così violente e veloci che si sente il bisogno di fissare come delle istantanee, per cercare di fermare dei momenti che continuano a sfuggire".
Un orizzonte narrativo – "Un tempo l'elemento centrale dei miei quadri era l'elemento simbolico, ispirato dall'amore per il periodo della Secessione viennese, per Gustav Klimt. Adesso quello che voglio rappresentare è la vita: attraverso queste figure, che si muovono in un contesto più vario possibile, voglio riuscire a cogliere l'elemento della quotidianità dell'esistenza".
Una quotidianità lacustre e paesana, dove la luce naturale illumina le figure dando loro un timbro caravaggesco: le camicie ricordano i tessuti del Seicento lombardo, i movimenti dei personaggi e i volti sono bloccati e definiti dai raggi solari che piovono dall'alto, sotto la luce di mezzogiorno. La vicenda umana si sviluppa al sole, lontana da riflettori artificiali e da lenti sfuocate, sempre ben al centro del palcoscenico reale del mondo. Pensionati e pescatori, uomini in attesa nel centro di una piazza quasi priva di spazio prospettico,
inseriti ritmicamente all'interno di un paesaggio schiacciato che tende alla verticalità.
Lombardo, da buon narratore, è attento al colpo d'occhio che guida lo sguardo sui personaggi, per coglierli in momenti distinti, per intravedere, in ogni volto illuminato dal sole e in ogni camicia stropicciata, una storia personale.
Un percorso in divenire – "Probabilmente il punto di arrivo non c'è mai, si sa quando si parte ma non si sa se mai si arriverà, certamente questo è il punto di inizio di un percorso. Di strada ce n'è parecchia da fare" dice Lombardo. L'evoluzione, secondo il pittore, sarà certamente da un punto di vista tecnico: l'elemento narrativo dell'opera c'è già e adesso è una delle chiavi di lettura più importanti, un pensiero che sorregge costantemente il suo dipingere. Al pittore manca dunque soltanto un risultato che lo soddisfi: "Il come vero e proprio, penso che sia ancora in fase evolutiva."
Un'antologica ad Arcumeggia – Lombardo è pronto a diventare, per la prima, volta protagonista di una esposizione che verrà inaugurata entro le prime due settimane di settembre nelle sedi della Sangalleria e della Bottega del Pittore ad Arcumeggia.
A fianco del brebbiese anche Ferruccio Marinosci, l'amico di una vita, per una mostra che vuole essere uno sguardo di rimando su una poetica ancora aperta.
Un'operazione inedita anche per la Sangalleria che, per la prima volta, ospita due artisti ancora viventi e produttivi, ancora ben dentro i problemi e i percorsi dell'arte.