Un anno dopo – Risale a luglio 2008 l'annuncio dell'inizio dei lavori di restauro nella Chiesa di Santa Maria della Neve a Monate. I finanziamenti arrivati dalla Regione Lombardia della conferenza episcopale italiana e dell'amministrazione comunale di Travedona Monate, hanno permesso di portare a termine l'impegno e donare l'antica bellezza all'edificio esempio di gotico-lombardo. La chiesa è stata fondata nel 1395 dall'arcivescovo di Bergamo, Bianchino Besozzi, della nobile famiglia dei Besozzi, probabilmente del ramo monatese.
Festa tra arte e fede – Nella serata di mercoledì 4 agosto gli abitanti di Monate si sono recati presso la Chiesa restituita in tutta la sua bellezza, per la celebrazione della santa messa e la seguente processione sulle acque del lago. Presente il parroco di Monate Don Luciano Colombo e Mons. Luigi Stucchi: "Di fronte a tanta bellezza non servono le parole ma i silenzi e l'osservazione", ha dichiarato Stucchi durante la predica.
Il nuovo volto – "Il recente restauro ha interessato l'intero edificio e ha richiesto più di un anno di impegno – spiega l'architetto Luigi Terrenghi, responsabile dei lavori – nel corso dei lavori ci si è occupati in primo luogo della copertura, per proseguire con le facciate esterne e soprattutto poi con il risanamento dell'interno con il restauro dei preziosi affreschi nella zona del presbiterio".
Nel dettaglio – Per quanto concerne la parte esterna l'intervento è stato rivolto alla pulitura e risanamento dagli infestanti biologici. "Il restauro – continua l'architetto – ha anche interessato le parti in lapideo presenti nell'edificio, come per esempio il portale di ingresso in pietra di Angera e le lesene in conci di pietra tipo beola. La procedura di restauro ha visto in fase iniziale l'opera di pulitura delle superfici, per asportare quanto depositatosi". Dopo questa prima fase di pulitura, "che risulta essere l'intervento maggiormente delicato – prosegue Terrenghi – è stata eseguita la sigillatura delle fessurazioni e dei giunti tra i diversi elementi in materiale lapideo ed infine su tutte le superfici è stato applicato un prodotto protettivo".
La parte più difficile – All'interno dell'edificio sacro gli studi e le analisi hanno richiesto maggior attenzione. Numerosi erano gli strati di intonaco presenti, risalenti a diverse epoche e con caratteristiche differenti. "La comprensione dei diversi momenti decorativi, ha reso possibile l'individuazione di un programma di intervento, condiviso e ragionato anche con la soprintendenza ai monumenti – spiegano i responsabili – il cui intento è stato quello di mettere in evidenza i diversi momenti decorativi, dal registro più antico al più recente, conservandone di ognuno i brani recuperabili ed ancora leggibili". Oggi le pareti della chiesa conservano in tutta la loro bellezza frammenti di affreschi, concentrati soprattutto nella zona del catino absidale; figure di santi si schierano intorno all'altare. "Dai restauri è emersa una nuova figura – dichiara Don Luciano Colombo – un San Pietro".
Ultimi arrangiamenti – L'intervento di restauro non si è limitato alle parti decorative e strutturali, ma con la realizzazione del marciapiede sui tre lati dell'edifico e del sagrato sul fronte principale, ha permesso ai monatesi di tornare a godere di un patrimonio storico artistico importante. "Inoltre – conclude l'architetto – il selciato è stato realizzato in ciottoli di fiume posti in opera alla maniera tradizionale, prendendo ad esempio alcuni tratti di acciottolato originale ancora presenti nelle immediate vicinanze".