In dirittura d'arrivo – Il locale è stato adibito, l'ordine dei materiali necessari è in corso e anche l'imbiancatura delle pareti: all'insediamento mancano solo poche settimane e poi tutto sarà pronto per dare vita all'Archivio Fotografico della Città di Busto Arsizio, nella ex sede della Lega Italiana Lotta Tumori (Lilt), accanto alla Villa Tovaglieri di via Volta. E' proprio in seno all'Assessorato al Territorio, ospitato appunto nella villa, che nasce la convenzione con l'Afi, grazie alla fiducia accordatagli dall'Assessore Ivo Azzimonti. Facciamo due chiacchiere con lui per conoscere il suo parere a riguardo.
Assessore, come è nata la convenzione con l'Afi?
"E' già da anni che come Assessorato alla Promozione del Territorio (ora rinominato Tradizioni, Futuro, Identità, ndr) collaboriamo con Claudio Argentiero, Umberto Armiraglio e soci. In passato abbiamo infatti realizzato numerose mostre fotografiche a Palazzo Cicogna dedicate al territorio e alla sua storia. Negli anni questa vicinanza d'intenti ci ha sempre accomunato e portato a mantenere i contatti tra i nostri due enti. Questa convenzione nasce appunto dall'attenzione sempre vigile rivolta alla città, alla sua storia, ai suoi mutamenti e dalla vocazione alla conservazione della memoria."
Qual è l'esigenza primaria di cui si occuperà l'archivio?
"Il primo compito sarà sicuramente quello di sistemare una volta per sempre il patrimonio dell'Archivio Menotti Paracchi. Attualmente le lastre sono depositate presso il Museo del Tessile e necessitano di un urgente lavoro di conservazione e catalogazione, per evitare che si danneggino ulteriormente. Si tratta di un tesoro prezioso che vogliamo a tutti i costi tutelare per poi farlo
conoscere a tutti."
Qual è la consistenza del patrimonio fotografico comunale?
"Centinaia di fotografie raccolte negli anni che raccontano la città e i suoi abitanti. Sono confluite qui in Assessorato grazie alle tante donazioni dei cittadini e soprattutto attraverso la documentazione fotografica delle iniziative e degli eventi organizzati in anni di lavoro: inaugurazioni di mostre, festival del Jazz, Baff e quant'altro. Tutto questo materiale entrerà a far parte del nascente archivio e sarà raccolto in un database che metterà tutto finalmente in ordine."
Il progetto operativo presentato dall'Afi è molto ambizioso. Oltre all'aspetto conservativo c'è anche un intento ben preciso di promozione della cultura fotografica. Possiamo prevedere quindi un futuro slancio culturale della città?
"E' quello che ci auguriamo. Certo, il progetto nasce in seno all'assessorato al territorio, ma nel tempo speriamo che si apra anche ad altre realtà di carattere artistico-culturale che ne possano appoggiare l'attività e farlo crescere. Sicuramente l'archivio andrà a produrre due mostre l'anno e poi tutto dipenderà anche dalla risposta che otterrà dalla cittadinanza. Bisogna giustamente educare ad una cultura dell'immagine e ci muoveremo gradualmente in questo senso."
Il primo evento sarà la mostra dedicata ai 90 anni della Pro Patria, che inaugurerà il 18 settembre…
"Sì. Una mostra che coniuga, appunto, storia, sport e fotografia. L'occasione dell'anniversario ha dato l'ispirazione all'Afi per creare un evento di notevole importanza, sia per la città, che dal punto di vista delle immagini e dei materiali predisposti. Anche in questo caso l'Afi ha dato prova di grande professionalità, competenza e capacità organizzativa. Ci stupisce sempre la loro abilità a mettere in piedi eventi anche importanti, a costi limitati e sempre di alta qualità."
Sembra ci siano ottime premesse per l'avvio di questo progetto quindi…
"Certamente. Confidiamo nella serietà di intenti dell'Afi e nella lungimiranza di questo progetto che mira a preservare la memoria della nostra città. La convenzione ha una scadenza di tre anni, ma speriamo sin da ora che si rinnovi nel tempo. I fondi sono già stati stanziati e ora non ci resta che mettersi al lavoro. Io personalmente sono convinto che sarà un successo."