Di che cosa parla il libro "Mendicanti di bellezza"?
Fabio – "Questo è l'incontro tra due persone diverse. Io che sono un non credente e Suor Maria Gloria che è una monaca di clausura. Incontro perchè si mettono assieme le due esperienze artistiche e personali. Quindi il racconto, la narrativa e le espressioni artistiche più alte come la pittura che Suor Maria Gloria riesce a spiegare grazie alla sua capacità interpretativa. Una capacità che non è semplicemente tecnica ma comprende tutto il suo essere donna che ha sposato la Chiesa. Nel libro, quindi, c'è questo connubio che porta a raccontare il quotidiano, la vita".
Si parte dall'arte per raccontare la vita?
Suor Maria Gloria – "Il libro mira ad educare lo sguardo alla bellezza poiché siamo immersi in un mondo che non sempre ci presenta la realtà per quella che è, ma un'idea della realtà manipolata da uno sguardo il più delle volte negativo. Non a caso il gossip è una delle mode che fanno più cassetta. Il libro guarda la vita attraverso lo sguardo stupito e incantato dalla bellezza che c'è nel quotidiano e che l'arte ha saputo bene evidenziare, rivelando il grande desiderio dell'uomo che è quello dell'infinito".
Com' è strutturato il libro?
Fabio – "Il libro è particolare perchè io non commento l'opera ma mi affido a Suor Gloria. Si alternano un quadro, la spiegazione della monaca e il mio racconto che non ha la pretesa di replicare il dipinto ma prende spunto dalla riflessione di Suor Gloria. Grazie alla sua interpretazione, io racconto storie di vita. Storie che toccano i temi più importanti come la solitudine, la tristezza, la morte, la memoria e che assumono le caratteristiche del racconto infinito che dentro a tutti gli uomini rivive in continuazione".
Fabio ha arricchito il libro di storie di vita quotidiana, quale è stato il suo apporto?
Suor Maria Gloria – "Mi piace particolarmente il dipinto ripreso nella copertina perchè esprime il cuore di quello che è stato il nostro rapporto. "Mendicanti di Bellezza" segue la nostra prima pubblicazione intitolata "Volti e stupore" che era guidata dalla narrazione di Fabio. In questo ultimo lavoro sono io che, attraverso le opere d'arte, provoco Fabio a raccontare la vita. Uno spunto di riflessione viene dall'opera in copertina: i Saltimbanchi di Picasso, dipinti nel suo periodo blu nel quale il pittore era segnato profondamente nell'animo dalla morte di un amico. Questi due Saltimbachi nel quadro sono vicinissimi eppure nessuno più di loro è lontano, chiuso, impossibilitato a comunicare. Guardano e non vedono, cercano senza trovare. Non riescono ad andare oltre. Io e Fabio, invece, proponiamo l'esperienza di due persone lontane per cultura, età, esperienza, modo di vivere, credo religioso ma, in realtà, molto vicine perchè viviamo la vita in maniera autentica".
Scriverete altri libri insieme?
Fabio – "A questa domanda dovrebbe rispondere Suor Gloria perchè direbbe: non mettiamo limiti alla Provvidenza!"