L'artistaL'artista

Chirurgia e pittura, scienza e creatività – Due mondi e due ruoli che sembrerebbero distanti ma che nella vita di Diego Ornaghi, sono molto vicini. Il noto cardiochirurgo varesino, lasciati camice e sala operatoria, si dedica alla pittura. Le sue opere, (alcune esposte sino all' 11ottobre alla "Cascina dell'Arte" di Busto) sono il frutto di una ricerca ispirata al maestro Alberto Burri. Un legame straordinario soprattutto se si pensa che anche il grande artista studiò medicina, prima di dedicarsi esclusivamente all'arte…. "I miei quadri – dichiara l'artista – sono una sorte di tributo alle opere di Alberto Burri, in particolare a quelle appartenenti al periodo dedicato alle "combustioni". Questo modo di stravolgere la natura col fuoco mi ha sempre colpito e affascinato così, ho voluto esplorare la tecnica e approfondire la mia ricerca".

La materia – Nelle opere di Ornaghi il fuoco deforma le schiume poliuretaniche che poi, il chirurgo-artista, lavora, brucia e incide con il bisturi. Il fine primario della sua ricerca si concentra sulla materia elemento che considera preponderante rispetto al colore utilizzato per definire l'emozione e gli stati d'animo. Lo si è visto nel corso della sua prima mostra (lo scorso anno alla sala Veratti di Varese) dove presentava pitture pastose, vivaci e di forte impatto). Ora le sue indagini spaziano dalla pittura alla scultura, ponendo particolare attenzione alle qualità

espressive dei materiali che prendono forma. Il

Un'opera di OrnaghiUn’opera di Ornaghi

linguaggio con cui si esprime Ornaghi è prevalentemente astratto, informale. Sono infatti poche le opere che concedono allusioni al figurativo. " C'è una serie di quadri dedicati al cuore – precisa l'artista- un elemento principe, un soggetto da rimaneggiare per vederlo forse in un modo diverso rispetto alla quotidianità. E' forse l'unico anello di congiunzione con la mia professione di cardiochirurgo. Per il resto, le opere che ho realizzato non hanno significati di contaminazione, anzi direi che diventano l'interruzione: spazi in cui trovo libertà ed evasione, senza condizionamenti di schemi".

Le opere – Sulle sue opere da considerarsi più sculture che quadri, l'occhio di che osserva si posa con avida curiosità. Il passaggio delle mani, la forza irruente della fiamma modellano e plasmano la materia in un processo di consunzione. Le tracce nere lasciate dal fuoco nelle inquietanti cavità costruiscono nuove visioni: la distruzione lascia spazio alla "costruzione". Dagli spessori e dalle profondità nascono le forme: sagome consumate, scavate, lacerate. Sculture che comunque si animano di ritmi vitali. La materia prende forma e …. il cuore inizia a battere….