Oltre confine – Dopo Padova, Venezia, Olten e Losanna, è la volta di Varese. L'Accademia di Architettura di Mendrisio ogni anno sceglie una città significativa in cui far lavorare gli studenti dell'ultimo anno, vicini al raggiungimento del diploma, titolo al pari della nostra laurea. Per l'anno accademico 2009-2010 sarà Varese il tema comune di studio di ben 110 giovani, già al lavoro nelle aule dell'università Svizzera. A presentare il progetto globale è stato mercoledì mattina l'architetto Mario Botta, docente a Mendrisio e Direttore del Diploma, accanto al Direttore dell'Accademia Valentin Bearth, all'assessore all'Urbanistica Fabio Binelli e il Vice sindaco Giorgio De Wolf.
Perchè Varese? – "Le ragioni che hanno portato alla scelta della città di Varese – spiega Mario Botta – sono legate a motivazioni morfologiche della città stessa, nata di recente attorno a delle castellanze. Avendo così una formazione piuttosto vicina ai nostri giorni, è più facile conoscere la storia ed è possibile recuperare cartografie e ricostruire in maniera relativamente semplice la sua nascita storico-morfologica. Inoltre Varese perchè è chiave tra due mondi, quello mediterraneo e quello alpino". A tal proposito il sindaco Attilio Fontana ha dichiarato: "l'amministrazione ha reso disponibili i materiali cartografici di interesse compreso ogni supporto tecnico necessario per la consulenza ai diplomati e ai professori. Tutto ciò perchè crediamo molto nel progetto, sia come stimolo per i giovani alla conoscenza e all'approfondimento delle peculiarità del nostro territorio, sia perchè fonte di collaborazioni future tra la nostra città e provincia e il Canton Ticino, spesso trascurate".
Esempi e numeri – Il lavoro dei giovani studenti è iniziato già a settembre e prosegue fino a giungo 2010; 11 atelier di lavoro diretti da 13 professori-architetti di fama internazionale: Francisco e Manuel Aires Mateus (Lisbona), Michele Arnaboldi (Locarno), Martin Boesch (Zurigo), Esteban Bonell (Barcellona), Mario Botta (Lugano), professore ma anche Direttore del diploma, Marianne Burkhalter e Christian Sumi (Zurigo), Antonio Citterio (Milano), Marc-Henri Collomb (Losanna), Quintus Miller (Basilea), Valerio Olgiati (Coira) e Jonathan Sergison (Londra).
Su e giù per la città – 14 sono le aree di interesse scelte in comune accordo con l'amministrazione comunale: dalla Valle Olona, Cittadella dello sport, Stadio e Palazzetto dello sport. E ancora uno sguardo all'industria con lo studio delle ex Industrie aeronautiche Aermacchi, e ex Calzaturificio Malerba. Si prosegue con il Cimitero di Belforte, Palazzo Estense, San Fermo, Viale Valganna e Viale Belforte, Piazzale Staffora. Infine alcune aree selezionate sono le stesse che in tempi recenti hanno agitato gli animi cittadini come il progetto delle Stazioni ferroviarie, il Sacro Monte e Campo dei Fiori, Piazza Repubblica, e il colle di Biumo con le Ville Ponti. 'Trasformazioni architettoniche e urbane nella città di Varese, centro e periferia', viene intitolato l'intero progetto, che mira ad essere "una riflessione teorica su un territorio concreto", dichiara Botta.
Le diverse fasi – I giovani stanno già lavorando nelle aule dell'Accademia, successivamente verranno a Varese per conoscere direttamente la realtà su cui stanno lavorando. Al termine dell'esperienza, fine 2010 sarà Villa Panza ad ospitare la mostra di tutti i centodieci progetti presentati, con relativa pubblicazione. Il programma non finisce qui: è previsto un ciclo di conferenze, a partire da gennaio 2010 organizzato in collaborazione con l'Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Varese. Occasioni in cui i professori dell'Accademia sono chiamati a presentare i loro lavori ad un pubblico non solo del settore ma interessato a ciò che succede in città, come questa cambia, come viene vista, come sarà magari in futuro.