Un'opera di CarlottoUn'opera di Carlotto

In occasione della recente esposizione alla Duet Art di Varese, abbiamo incontrato Massimo Carlotto che ci ha raccontato, in pillole, la sua idea d'arte.
 
Ricerca di un oggetto singolo …
"Sì, di solito non mi baso sulla bellezza di un oggetto o di un paesaggio, ma cerco di evidenziare qualcosa che non si nota, magari con dei giochi di luce. In particolare non parto con un'idea precisa, il soggetto viene scelto -magari anche accuratamente- ma non perché sia bello di per sé. È solo attraverso il lavoro che riesco a far risaltare determinate caratteristiche dell'oggetto che ho scelto".

Il nord come fonte di ispirazione, come mai?
"Diciamo che la mia pittura parte dall'esperienza personale e dai viaggi, ed in questo periodo ho visitato il Nord Europa, che mi ha colpito molto, sia per il modo di vivere sia per la luce e i paesaggi, percui in questa fase artistica ho scelto questo tipo di soggetto".

L'ambientazione delle sue opere è fiabesca molto spesso. Su tutto,  una sorta di silenzio e tranquillità.
"Il tutto parte anche da come fotografo i soggetti che scelgo, perché il quadro parte da una fotografia mia. Solitamente, prima ancora di dedicarmi alla pittura, scelgo soggetti senza persone. Non so perché, è una mia scelta. Alla fine, comunque, quello che ritraggo acquista questo aspetto fiabesco proprio perché la persona manca. È come se cercassi il paesaggio o il particolare intatto".