Frattini al Frattini – Da tempo, ancor prima che inaugurasse la sua mostra a Villa Recalcati, Vittore Frattini ricorda con rammarico i tempi in cui l'arte scultorea era nel cuore dei varesini, omaggiata e impreziosita da grandi nomi. Esattamente Sessanta anni fa, nel 1949, veniva organizzata una mostra i cui ospiti erano i maggiori esponenti dell'arte plastica di allora. Perchè dopo tanti anni, in una ricorrenza significativa, Varese non torna ad essere la capitale della scultura ricordando i tempi andati e presentare la realtà del presente costellata di numerosi artisti che dedicano la propria passione a questa forma creativa?
Come annunciato qualche tempo fa l'intenzione di Frattini è quella di ridare onore ad alcune opere e artisti trascurati e dimenticati, tra cui compare anche il nome di suo padre, figura fondamentale per lo sviluppo dello studio e della formazione artistica varesina, fosse solo per il contributo dato alla nascita del Liceo Artistico che quest'anno compie quarant'anni. Proprio durante i festeggiamenti nell'istituto cittadino, Vittore Frattini ha ricordato il suo progetto.
Uniti come allora – Angelo Frattini nel 1949 è presente, unico varesino insieme a Tavernari, alla grande mostra Premio di scultura città di Varese, allestita a Villa Mirabello, quando a promuoverla c'erano personaggi come Dante Isella e Piero Chiara. Unici nomi cittadini perchè l'esposizione fu una grande occasione per Varese di ospitare le opere dei nomi di prima linea nel panorama artistico di quegli anni: da Giancarlo Sangregorio, Alberto Viani, Umberto Mastroianni, e nella seconda edizione del '53 tra gli altri figuravano Agenore Fabbri e Pericle Fazzini. Nel catalogo della mostra 'Testimoni', rassegna nata nell'estate 2003 da un'idea di Gottardo Ortelli ed Emilio Ghiggini quest'ultimo scrive: "…quando Varese fece sentire nel mondo dell'arte due squilli eccezionali che trassero l'attenzione dell'Europa intera. Mi riferisco ovviamente alle due grandi mostre di scultura organizzate nel 1949 e nel 1953 a Villa Mirabello, mostre che videro presente il fior fiore della nuova scultura italiana da Minguzzi a Mastroianni a Leoncillo e Tavernari nella prima e internazionale la seconda, con la presenza e Braque e Renoir scultori e poi Boccioni, Calder, Giacometti, Bluter, Armitage, Wotrube, Fontana, Marino, Martini ecc e ben sette sculture di Picasso! L'ideazione e la realizzazione di questi due eventi era stato di quel gruppo intellettuali che in quegli anni fece vivere la cultura varesina qualche grado più in alto da Dante Isella a Piero Chiara all'arch. Ravasi, al notaio Bortoluzzi".
Tornano i grandi nomi – L'arrivo, o meglio il ritorno di Flaminio Gualdoni è ormai cosa certa, a breve si sapranno i componenti del comitato che gestirà gli eventi culturali-artistici nel parco di Villa Recalcati, come da desiderio di Vittore Frattini. La sua mostra personale vuole essere lo spunto per portare alla luce un progetto di più ampio respiro che vedrà la collocazione, in questo scenario suggestivo e adatto per l'esposizione di sculture, la sistemazione di opere disperse per uffici e località cittadine non conformi ad ospitare pezzi d'arte di grande prestigio. Prima fra tutte l'opera di Marino Mazzacurati già rimossa dal parco della palazzina ex sede dell'ente del turismo di proprietà della Provincia di Varese accanto in zona ippodromo.
Anniversari che non vanno dimenticati, personaggi e nomi che hanno segnato la storia varesina del passato, da accostare agli artisti che la storia la stanno ancora facendo. Senza dimenticare che un personaggio come Floriano Bodini ha portato il nome di Gemonio e di Varese a Milano e in Germania. Concentrando l'attenzione sul paese di Viggiù, poi, la scultura viaggia nei secoli, dai primi scalpellini, conosciuti fino in America, al nome di Enrico Butti per arrivare ai giorni nostri con Nino Cassani e Virginio Gussoni.