L'indispensabile – Almeno una volta, l'abbiamo consultato tutti nelle biblioteche. E le sue preziose voci ci hanno salvato dall'impaccio di ricerche arenate. Il Dizionario Biografico degli Italiani è universalmente riconosciuto come uno strumento prezioso e indispensabile per lo studio. Il progetto dell'opera, avviata nel 1960 dall'Istituto della Enciclopedia Italiana, prevede circa 105 volumi per un totale di 40.000 biografie, riguardanti personaggi vissuti dal V secolo d.C. a oggi e il cui contributo alla vita politica, letteraria, artistica, scientifica e tecnica del nostro Paese è stato di particolare significato. Ad esso hanno collaborato e collaborano studiosi italiani e stranieri di altissimo livello, che con il loro lavoro hanno fatto arrivare in porto ben 73 volumi con un ritmo annuale di pubblicazione che nell'ultimo quindicennio è salito a 2 volumi per un totale di 650-700 saggi storiografici l'anno.
L'allarme – Negli ultimi mesi, tuttavia, l'assegnazione delle voci dei futuri volumi è stata sospesa e gli studiosi temono che tale decisione possa preludere alla chiusura dell'opera o alla sua trasformazione in un prodotto diverso, di minore valore scientifico. Perciò il mondo della cultura guarda con grande preoccupazione a questa eventualità e confida che il presidente ed i membri del Comitato Scientifico e del Consiglio di Amministrazione vogliano accogliere l'apprensione di tanta parte della comunità scientifica e l'esortazione a procedere al completamento dell'opera. L'auspicio è che il Dizionario mantenga i suoi elevatissimi standard qualitativi che ne fanno uno dei prodotti d'eccellenza del nostro Paese, giudicato dai competenti la miglior biografia nazionale esistente.
Le sottoscrizioni – Oggi gli squilli di tromba dell'appello corrono on-line: le adesioni provengono in misura sostanziale dal mondo della cultura e della ricerca, da ogni parte del mondo. Ma stanno sostenendo questa causa anche liberi professionisti, studenti, giornalisti, politici, comuni cittadini. Tra le firme illustri ci preme ricordare quelle di: Margherita Hack; mons. Fortunato Frezza, sottosegretario del Sinodo dei Vescovi; Luciano Canfora; lo scienziato Franco Brezzi, direttore dell'Istituto di Matematica applicata e tecnologie informatiche del CNR; lo storico dell'arte Pietro C. Marani; Paolo Vian, direttore del Dipartimento manoscritti della Biblioteca Apostolica Vaticana; Maurizio Calvesi; Pietro Petraroia (Direttore generale Consorzio Villa Reale e Parco di Monza); il vice prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana Ambrogio M. Piazzoni; Catherine Loisel, direttore del Département des arts graphiques del Museo del Louvre; Mina Gregori; Stephen Parkin, curatore della collezione di stampe italiane antiche della British Library; Sybille Ebert-Schifferer, direttrice della Bibliotheca Hertziana a Roma; l'Archivio storico dell'Accademia nazionale di San Luca a Roma e il suo curatore Angela Cipriani; Domenico Rocciolo, direttore dell'Archivio storico del Vicariato di Roma; Ferdinando Bologna; Maria Calì; Giuseppe Talamo, presidente dell'Istituto per la Storia del Risorgimento italiano; Susy Marcon, curatore dei manoscritti e rari della Biblioteca Nazionale Marciana; Enrico Crispolti; Roshdi Rashed, professore emerito e direttore del volume "La Civiltà Islamica" della Storia della Scienza, Enciclopedia Italiana; Vincenzo Cappelletti, storico direttore generale dell'Istituto della Enciclopedia italiana dagli anni '70 al 2000.