Cambio di direzione – Dalla passione per la chimica a quella per l'arte. Dopo aver a lungo studiato molecole e atomi Gianna Moise applica oggi le sue conoscenze alla creazione artistica.
Elementi ricorrenti che si ripetono creando un particolare gioco di rimandi, un unico fil rouge che lega tra loro le opere esposte fino al 20 novembre nell'antico Oratorio della Passione, nella Basilica di Sant'Ambrogio a Milano. Così accanto ai pregevoli affreschi di Bernardino Luini che decorano quest'affascinante luogo arrivano gli insetti, le libellule, i pesci e le sfere trasparenti dell'artista milanese.
Affascinata dalla cultura orientale Gianna fa numerosi viaggi, escursioni in Asia che la portano a confrontarsi con un mondo nuovo e affascinate dal quale trae ispirazione per i suoi lavori. Tra tutte le caratteristiche dell'arte cinese e giapponese l'artista milanese fa sua quella della minuziosità nella resa dei dettagli, della definizione di ogni particolare.
Pittura scultorea – Attualmente incentrata sulla ricerca nello spazio Gianna Moise ha proposto per Milano una serie di lavori che escono dal supporto, tavole a parete tridimensionali e sfere trasparenti a terra che racchiudono piccoli universi di luce, un messaggio di ottimismo ma anche una critica alla società attuale. "Ho realizzato principalmente tre animali, che si ripetono, in tridimensione. Questi sono gli Archetipi da cui traggo il titolo della mostra" spiega l'artista "non emettono alcun suono, sono il simbolo di ciò che dovremmo fare noi oggi, agire, cercare di vedere com'è il mondo senza criticare e commentare sempre, ma andare avanti". "Sto lavorando in direzione tridimensionale" continua la Moise "c'è sempre una parte che esce e una che rientra e poi lavoro con la materia e con il colore che uso in modo eccessivo, con tonalità pure".
Rotolando – Novità di quest'esposizione le sfere trasparenti appoggiate negli angoli del prezioso Oratorio. "La sfera ha un valore simbolico" ci spiega l'artista "rappresenta il mondo ideale, fatto di fiori, di purezza e luce, io ho voluto racchiuderlo in queste forme trasparenti che tra l'altro richiamano anche la forma della cellula, il principio della vita". Gianna Moise non dimentica mai il suo trascorso di studi "ho fatto ingegneria chimica perchè volevo capire meglio il mondo"
sottolinea. Un altro elemento fondamentale delle sue opere è la materia "il materiale è fondamentale, io uso diversi materiali, dalle plastiche, polimeri e resine alla terracotta, rame, cartoni. Ognuno di questi riflette la luce in maniera diversa creando dei giochi molto accattivanti".
Come afferma la curatrice, Alessandra Redaelli: "Gianna Moise cattura l'essenza delle creature che dipinge, ponendole al centro di composizioni di grande potenza materica. Dove il colore si raggruma in gocce turgide e il supporto – ruvido cartone traforato a trama larga – assorbe l'aria e i pigmenti per restituirli come una vibrazione vellutata. Quel supporto che rappresenta oggi la più evidente evoluzione nel lavoro dell'artista, da sempre capace di trarre dai materiali più inconsueti, spesso presi all'industria, voci inedite ed emozioni sorprendenti".
GIANNA MOISE
Arche-tipi. Le forme in cui il silenzio appare
Milano, Antico Oratorio della Passione – Basilica di Sant'Ambrogio
6 – 20 novembre 2009
Orari: martedì – domenica, 11.30 – 19.00. Lunedì chiuso
Ingresso libero
Info: tel. 340.4864191
Inaugurazione:giovedì 5 novembre, ore 18,30