Una violenza che invade – Un soldato dalle mani enormi e minacciose, che si lascia alle spalle vittime inerti, il pittore in un autoritratto con le mani protese verso la propria tela, quasi a volervi sprofondare dentro, il gesto di un bambino che porta a casa un giornale, che pare brandire una lama tagliente più che un quotidiano: in questi soggetti e in altri, presenti al Liceo Classico "Legnani" di Saronno, emergono decisi il tratto e la pennellata graffiante di Giancarlo Colli. Ogni azione dipinta ed ogni movimento della mano che dipinge, è violenza invadente e penetrante. Tutto quanto compie o subisce l'uomo, soggetto d'indagine prediletto del pittore, comunque è violenza e rivelatore della sua più intima individualità: potenza illusoria e velata debolezza.
Tra felicità e dolore: ieri ed oggi – Nell'arte di Colli, classe 1931, nei volti dei suoi soggetti, traspare il dolore della tragedia, del dramma umani del secolo appena trascorso, di cui il pittore è stato testimone. Ma nei volti dei suoi individui dipinti contemporaneamente si palesa l'mmagine della felicità: sono quelli dei bambini che giocano spensierati con degli aquiloni a farsi veicolo di quella gioia che può accompagnarsi agli attimi del dramma, in fondo questa è la dinamica della storia. Il bimbo è l'icona dell'umanità innocente e gaia, eppure anche il viso felice può rivelare dolore, se a mutarlo è la violenza delle azioni, guidate da forze negative e da logiche di potere: ieri come oggi. Ne sono prova oggi i
bambini sprofondati in prospettive urbane o in interni angoscianti. Il violento gesto artistico di Colli si spiega allora come atto di una protesta vividissima ancora attuale che si fa pressante contro lo scempio ambientale, contro la solitudine, contro la violenza dell'uomo sull'uomo, perché come ebbe a dire Vittorio Sereni della poetica di Colli: "Rispetto agli schemi della protesta la sua arte si differenzia in una caparbia istigazione a specchiarsi in ciò che stiamo diventando singoli e collettività, o che a poco a poco persino inavvertitamente siamo diventati. È come se il celebre urlo di Munch, fino a che punto ancora individuale, si fosse esteso a un'intera collettività nell'atto in cui questa, specchiandosi, si riconosce mostruosa in una disseminazione di automi e di ossessi…".
Per il proprio quarantesimo il Liceo organizza sabato 21 novembre il concerto del coro Habel diretto dal maestro Alessandro Cadario.
"I volti del dolore, i volti della felicità"
Mostra di dipinti di Giancarlo Colli Liceo Classico "S. M. Legnani"
Via Volonterio 34
Saronno (VA)
Durata: fino al 28 novembre 2009-11-18
Orari: giorni feriali: 10-12.30; 14.30-19; domenica: 10-13; 14.30-18.30
Info: www.liceolegnani.it