L'artigianello – Una firma celebre si è distinta in vari settori del mondo artistico del nostro tempo: Otto Monestier. E' stato scultore, pittore, designer, architetto, giornalista, editore…una personalità che ha saputo rinnovare ogni ambiente in cui è stato presente. E' Varese a ricordare il personaggio scomparso nel dodici anni fa che aveva lasciato la metropoli milanese per risiedere a Induno Olona. Otto Monestier era figlio d'arte, il padre Clito era pittore del periodo liberty e illustratore per la Domenica del Corriere. Nasce a Milano nel 1918, Otto trascorre l'infanzia all'Istituto Pavoniano "Artigianelli". Seguono gli studi alla scuola d'arte Beato Angelico e all'Accademia di Belle Arti di Brera. Torna all'Istituto Pavoniano come educatore e insegnante fino al 1948.
Nel mondo dell'arte – La prima attività in campo artistico è rivolta alla grafica pubblicitaria e all'illustrazione. Nel 1952 poi inizia la grande avventura alla Rizzoli Editore che lo porterà alla carica di direttore artistico. L'attività nel campo giornalistico prosegue firmando i più importanti giornali della casa editrice milanese tra i quali Oggi, Annabella, Europeo, Bella.
A Induno Olona l'artista arriva nel 1962. Lontano dall'atmosfera milanese, vicino alle manifestazioni culturali di primo livello: nel 1972 Otto Monestier ottiene una menzione speciale alla 36° Biennale Internazionale d'Arte di Venezia con l'opera scultorea Eva. Nel corso degli anni infatti la passione per il fare artistico è cresciuta in parallelo con la carriera giornalistica editoriale. Pittura e scultura interessano l'artista tanto da
Biennale d'Arte di Venezia
coinvolgerlo e portare il suo nome nei musei oltre confine partendo dal Museo Georges Pompidou – Beaubourg di Parigi nella sezione di design industriale.
Testimonianza varesina – La particolarità dell'arte di Otto Monestier è presente accanto a quelle di Borghi, De Luca, Tavernari, Spaventa Filippi, Ciaurro e altri sui muri dipinti del paese dipinto di Boarezzo in Valganna. Qui si ammira l'opera 'Il falegname', un chiaro omaggio alla grandezza delle figure michelangiolesche della Sistina che affrescò nel 1984 ispirandosi in particolare al profeta Ezechiele. Monestier ha utilizzato l'arte come mezzo espressivo in ogni sua forma, indagando diversi materiali e tecniche creative. Eclettico ed anticonformista ha saputo alternare la produzione di statue, sculture modulari, dipinti e opere grafiche. La sperimentazione e il desiderio di conoscenza sono stati i fili conduttori della sua passione, rendendo la sua opera libera, lontana da mode e pregiudizi.
'Mostra antologica di Otto Monestier'
dal 12 al 24 dicembre 2009
inaugurazione sabato 12 dicembre ore 17.00
Sala Veratti
Via Veratti, Varese
orari: tutti i giorni dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.00. Chiuso il lunedì
Ingresso libero.