Un nuovo tesoro tra gli scaffali – La neve che ha iniziato a cadere venerdì pomeriggio non ha impedito ai tanti interessati di partecipare all'inaugurazione del fondo Bruno Grampa presso la Biblioteca civica. A presentare l'importante donazione fatta dalla Società bustese per gli studi di Storia Patria sono intervenuti l'Assessore alla Cultura Claudio Fantinati, il figlio Angelo Grampa, la direttrice della Biblioteca Loredana Vaccani e Alberto Brambilla, docente universitario e scrittore. Attraverso le parole di chi lo ha conosciuto direttamente e di chi da tempo si è accostato al suo archivio, è emersa la figura di un grande studioso ed umanista, che ha dedicato la sua vita alla cultura, collezionando qualsiasi cosa riguardasse la storia della sua città. Ora questo consistente e preziosissimo patrimonio è entrato a far parte del Fondo di Storia Locale della biblioteca e sarà a disposizione di tutti gli studiosi ed appassionati.
La catalogazione e la sistemazione – "Il lavoro di sistemazione del fondo è stato lungo e impegnativo" spiega la dottoressa Vaccani. Sono infatti oltre 400 i titoli catalogati sotto la voce "monografie" ed inseriti nel catalogo provinciale delle biblioteche varesine, consultabile in internet, e quindi oggi resi disponibili potenzialmente a chiunque ne fosse interessato. Vi è poi la sezione delle "riviste" che comprende alcune testate locali di notevole interesse. Particolarmente significativa, poi, è la sezione dei documenti e dei manoscritti antichi, contenuti in sei grossi faldoni che sono stati accuratamente descritti ed elencati nel catalogo cartaceo, rispettando scrupolosamente l'ordine dato all'origine. Si tratta di circa 350 tra manoscritti e documenti che si muovono su un arco temporale di quasi 400 anni di storia bustocca. E' in questa sezione che troviamo le testimonianze più preziose e curiose legate alla città, dai documenti notarili risalenti al XVII secolo al volantino del 1811 relativo all'apertura del primo teatro bustese, fino alle locandine del Teatro Sociale dei primi del novecento. Infine vi sono i documenti privati che riguardano la storia personale di Grampa (1904 – 1979), dalle quali emergono chiaramente la sua passione letteraria e l'impegno civile. Il fondo Grampa è stato collocato in appositi scaffali: ne è stata mantenuta l'unità e la specificità, anche grazie alla creazione e all'utilizzo di un logo "speciale" che compare sull'etichetta, un piccolo granchio d'oro su fondo rosso, facente parte dello stemma della famiglia Grampa. "Accostandoci a questo materiale era davvero palpabile l'amore e l'accuratezza con cui questi documenti furono raccolti e conservati, e così abbiamo assolutamente voluto mantenere l'ordine da lui impartito" commenta la direttrice.
In quelle carte l'anima di Grampa – Tutto il materiale trova oggi la sua meritata collocazione in biblioteca, che ha da sempre il compito di conservare e tramandare le fonti sulla storia della propria città, soprattutto rivolgendosi alle nuove generazioni. Sarà ora possibile ai tanti studenti impegnati a scrivere tesi di laurea riguardanti la storia locale di avere a disposizione documenti così rari ed importanti. Così i figli di Bruno Grampa, presenti all'inaugurazione, auspicano che la vocazione culturale del padre stimoli nuovi studi e ricerche: "Dentro a quelle carte c'è davvero nostro padre" hanno commentato "e anche se il distacco da questo archivio non è stato facile ora siamo davvero orgogliosi di questo fondo e siamo convinti che lo sarebbe anche lui". Per tutti coloro che volessero "assaggiare" una piccola selezione del fondo, è stata allestita una mostra che illustra questo importante percorso, storico per quanto riguarda la città, e personale, a testimonianza della poliedricità e dell'impegno letterario e civile di una grande esempio di cittadino e di studioso come Bruno Grampa.