di Cittiglio
Tracce d'arte – Attivo tra la fine del Seicento e l'inizio del Settecento lo scultore Bernardino Castelli di Velate ha lasciato molte opere nelle chiese della provincia. Anche la parrocchiale di Cittiglio non è da meno: a testimoniarlo un articolo apparso sull'ultimo numero di "Terra e Gente" scritto a quattro mani da Don Gian Battista Binda e Luca Scarafile dopo un'attenta ricerca degli scarsi documenti d'archivio sopravvissuti che ha permesso di tracciare un confronto tra l'iconografia delle opere di Bernardino certamente attribuite e quelle presenti nella chiesa locale.
I lavori dello scultore sono statue di una finezza geniale, ricca nelle decorazioni, ottenuta con un gusto per il particolare e una grande perizia nel trattare un materiale non semplice come il legno.
"Castelli è stato un grande intagliatore" commenta Don Gian Battista, "nella nostra zona ci sono varie sue opere, soprattutto a Varese ma anche nei paesi vicini, come a
di Cittiglio
Gemonio. Un intagliatore forse poco conosciuto ma dalla produzione insigne. L'attribuzione delle opere di Cittiglio è quasi certa, perché in quegli anni ha lavorato anche a Gemonio e facendo un confronto con altre opere si vede che la mano è la sua"
Il pulpito e le formelle – "La parte che ho studiato io è il pulpito" dichiara Luca Scarafile, coautore del saggio, "in particolare le formelle, che attraverso rilevazioni stilistiche sembrano di certa attribuzione all'intagliatore di Velate. Ho fatto un'analisi iconografica e iconologica dell'opera, ho analizzato le tre formelle e altri particolari. Le fonti bibliche dell'opera sono sia le fonti canoniche che i Vangeli Apocrifi: la presentazione al tempio di Gesù, lo sposalizio e la presentazione al tempio della Vergine. Lo stato di conservazione ottimo dell'opera è ottimo".