![Collezione 'Ray'](/wp-content/uploads/2017/07/eec25773ad5a59c13078de1a75103709.jpg)
Tutta Karen in mostra – Il volto di Karen Berestovoy è ormai noto a chi si occupa di fotografia. Tra i protagonisti sempre attivi della Fotofficina di Barasso, Karen è pronta per una mostra personale dopo essersi ultimamente dedicata principalmente all'insegnamento e allo studio. Reduce da un'importante esperienza formativa in Argentina, sua terra d'origine, Karen torna negli spazi di Barasso: "Ho voluto portare diversi esempi di lavori che sto portando avanti o che ho già concluso, così da mostrare anche ai miei allievi quello che faccio e per far capire meglio chi sono", spiega la fotografa. Una mostra dalla breve durata ma dalla forte intensità, suddivisa in quattro sezioni: Erranza, Rayograph, Il mare della morte e Donne.
Vagabondare, gironzolare – "Un progetto ancora nella fase iniziale, ma che ho voluto presentare proprio per questo motivo – racconta l'artista – sette immagini che percorrono un racconto, seguono il cammino del vagabondare, girare, vedere, conoscere. Erranza, che nasce da 'errare', è da leggere nella singolarità dell'individuo che sbaglia, si perde, vive parallelamente ad altri punti di vista simili o completamente differenti. Un movimento eterno nato da un desiderio di libertà, di curiosità, di voglia di superare i confini conosciuti. Una forma di solitudine non diluita dalle presenze umane circostanti. Un dolore, una solitudine". A questo primo lavoro si accosta Rayoghraph, parte di quella collezione realizzata tra i 2001 e il 2004 e composta da ben 66
![Dalla serie 'Erranza'](/wp-content/uploads/2017/07/bd1f3b424e0caa42d8be954a796d4318.jpg)
scatti dal titolo Ray, non ancora esposta al pubblico cittadino. La tecnica del rayograph, che l'artista usa fin dagli anni '90, ci viene spiegata nelle sue componenti essenziali: "Mi interessa la vicinanza tra pittura e fotografia. Nel caso del Rayograph, per creare delle immagini, si usa la luce; nell'altro, invece, l'olio, l'acrilico", spiega Karen. Le sue sono vere e proprie scatole di luce da cui prendono corpo immagini, sagome, forme, atmosfere. "Questi Rayograph rappresentano una rivalutazione dell'esercizio dell'immaginazione, in cui gli eventi sono reinventati e disegnati attraverso un'infinita scala di grigi. L'oggetto smette in questo caso di essere ciò che è, convertendosi in un mero intermediario tra la luce e la carta. Per questa ragione, perde il suo significato originario, assumendo quello di "ambasciatore della fantasia dell'artista", percepita da un punto di vista sperimentale ed estetico", prosegue l'autrice.
La memoria quotidiana – A breve Karen tornerà in Argentina per presentare la sua mostra, il progetto a cui tiene in maniera particolare: 'Memoria Viva Infinta' titolo subentrato a 'Memoria Viva Argentina'. Il 24 marzo in Argentina si ricorda il giorno della memoria, della verità e della giustizia, "Ma le ingiustizie al mondo sono ancora moltissime – prosegue Karen – ognuno ha la sua memoria da ricordare. Oltre alla mia terra ho voluto rendere omaggio anche al Cile. Per questo, il mio progetto iniziale si è ampliato guardando ad una realtà in difficoltà con la realtà del Plan Condor. Memoria Viva Infinita 2010 verrà presentato a Buenos Aires nel prossimo mese di marzo, in contemporanea con la proposta di Salomè, progetto diretto da Stéfano Pérez Tonella, il quale avrà luogo a Varese, il medesimo mese, presso lo Spazio Mercantile. L'opera simbolo che ho deciso di esporre per presentare in anticipo questo lavoro (perchè
!['Donne'](/wp-content/uploads/2017/07/53109fb6e7c317f58bb22e73b5250ef6.jpg)
non è mai abbastanza il tempo della memoria) alla Fotofficina, piccola selezione di quello che porterò in mostra a Buenos Aires, è Il Mare della Morte.
Temi diversi – Progetti che si intersecano in tempi e modi, progetti che trovano il fil rouge nella passione e nell'occhio sensibile e attento di Karen Berestovoy e che vengono esposti uno accanto all'altro. Donne è un altro lavoro, un'altra ricerca personale che l'artista vuole presentare. "La serie Donne è stata creata fra il 1992 e il 1993. Il gruppo è formato da 30 originali in diapositive colore e negativo B&N, entrambi di 35 mm, costruite con la messa in scena di due modelle" spiega la fotografa.
'Mostra fotografica Karen Berestovoy'
venerdì 29 gennaio ore 20 – 23
domenica 31 gennaio 17 – 21
Fotofficina, Via Rossi, 39
Barasso (VA)
www.fotofficina.org