Campo di resistenza – Foto ed oggetti d'epoca documentano la resistenza al Nazismo nel campo di Bolzano, che negli anni della Seconda Guerra Mondiale fu un centro di smistamento di deportati diretti verso i campi di sterminio tedeschi. "Nella città italiana morirono in molti per mano di Ucraini arruolati nelle "SS", ma anche in molti si salvarono per merito dei genitori di Dario Venegoni, che si opposero alla dittatura in difesa dei più deboli, trasmettendo messaggi da e per l'esterno di quanto succedeva all'interno, o più semplicemente portando generi alimentari e beni di prima necessità a chi stava vivendo un incubo all'interno del centro". Le parole di uno dei soci fondatori del Gruppo della Memoria, il signor Bastanzetti, aprono lo sguardo su una delle tante sfaccettature della tragedia dell'Olocausto.
Ricostruzione virtuale – Lo stesso ha fatto Dario Venegoni, figlio di sopravvissuti, giovedì 29 gennaio presso la sala Nevera di Casa Morandi di Saronno, dove ha presentato al pubblico una ricostruzione virtuale al computer del campo di Bolzano, di cui oggi non si conserva che una piccola porzione di muro su cui delle epigrafi ricordano lo scempio avvenuto: sull'area di quel centro, oggi quartiere "Gries", la città di Bolzano ha fortunatamente voluto innalzare delle case popolari.
I viaggi della memoria – Ricostruire ciò che fu, perché il ricordo non svanisca nel tempo, ma si faccia, anzi più forte di anno in anno: questo si propongono quelli del "Gruppo della Memoria" di Saronno. Ogni anno, oltre a riproporre mostre e conferenze nel giorno della Shoah, si impegnano perché le nuove generazioni non dimentichino. "Molti di quelli finiti al campo di concentramento di Mauthausen in Germania" – sottolinea il signor Bastanzetti – "sono passati da Bolzano, e proprio perché non si ignori ciò che la storia ha generato, decine di volte all'anno, accompagno visitatori italiani sia a Mauthausen che in altri campi, per spiegare cosa
successe in quei luoghi. Ogni volta è un'esperienza diversa, soprattutto con i giovani".
Pensieri e reazioni inimmaginabili – Il pensiero corre all'Olocausto ogni 27 gennaio, e di volta in volta qualcosa cambia: "l'intensità del ricordo – afferma Bastanzetti – soprattutto dei giovani che prestano sempre maggiore attenzione alla tragedia avvenuta e si fanno realmente coinvolgere nei racconti di chi l'ha vissuta, riuscendo ad immedesimarsi, oltre che a commuoversi. I ragazzi riescono a pensare e ad elaborare pensieri talmente profondi e differenti gli uni dagli altri, da rimanerne io stesso stupito ogni volta. Tutta l'acqua buttata sul muro, non scende", chiosa infine il socio fondatore: anche la persona più distratta, volente o nolente, in qualche modo si fa permeare dalla forza del ricordo.
Giorno della memoria 2010
"Oltre quel muro. La resistenza nel campo di Bolzano 1944-1945"
Sala Nevera di Casa Morandi,
viale Santuario 2 – Saronno
Fino al 5 febbraio 2010
Orari: da lunedì a venerdì 15.00 – 18.00, sabato e domenica: 10.00 – 12.30 15.00 – 18.00
Ingresso libero
Info: Comune di Saronno – Ufficio Cultura 02 967 10 358 – www.comune.saronno.va.it