restauro ultimato (ph. GF Marcato)
Piacevole deja-vù – A tornare oggi nella chiesa di S. Eusebio a Cajello si resta stupiti dallo splendore e dalla ricchezza delle opere recuperate al degrado grazie ad un sapiente intervento di manutenzione e restauro concluso nel febbraio 2007. Spesso abbiamo parlato, sul nostro giornale, di piani di governo del territorio, di programmi e di ipotesi di tutela del paesaggio che abbiamo a cuore. E ancora più spesso trattiamo di un altro settore che, in silenzio e lontano dal clamore, lavora e porta a casa i suoi preziosi frutti, come nella celebre favola de "La cicala e la formica". Stiamo parlando delle molte e lodevoli iniziative di restauro, troppo spesso passate sotto silenzio, che costellano il territorio prealpino. Solo facendo un 'lungo tour' per le parrocchie della Diocesi, ci si rende conto di quanti siano gli edifici restaurati recentemente e di quanti – sicuramente di numero maggiore – siano quelli bisognosi di qualificati interventi.
Dalla storia alla struttura – Ma torniamo nella chiesa
dei lavori (ph. GF Marcato)
parrocchiale dedicata a S. Eusebio in quel di Cajello, frazione di Gallarate. In questo ultimo lustro, la Parrocchia e l'intera comunità locale hanno profuso quasi tutte le loro energie economiche allo scopo di portare a compimento i lavori di restauro dell'edificio sacro. Alcuni dei dipinti conservati all'interno della chiesa sono di notevole pregio in quanto risalenti al XV secolo e citati anche all'interno dei documenti riguardanti la visita pastorale del cardinal Borromeo, proprio a Cajello. Sulle origini della chiesa di S. Eusebio, inoltre, vi sono notizie documentate che indicherebbero la sua costituzione nel XII secolo, ma è solo a partire dalla visita pastorale del Borromeo, che inizia una cronaca sistematica, proseguita poi attraverso il "Liber Chronicorum" costantemente aggiornato dai parroci succedutisi nel tempo.
decorativo (ph. GF Marcato)
La squadra del restauro all'opera – Edificata a più riprese, la Chiesa vide un primo intervento nel 1895 con l'allungamento dell'impianto originario e la costruzione della cupola; in un secondo momento vennero invece costruite le navate che risalgono al 1920 con contemporanea realizzazione dell'importante apparato decorativo che si concluse nel 1925. L'impianto del tempio è a croce latina sormontato da una grande cupola interamente decorata. Degne di nota la raffinatezza ed eleganza decorative e le forme e cromie morbide, le volte basse e l'importante cupola.
Acqua nemica dell'arte – Gli interventi di risanamento si
(ph. GF Marcato)
sono resi necessari in quanto l'apparato pittorico presentava innumerevoli fenomeni di degrado e di decoesione avanzata a causa dell'umidità di risalita capillare. Per eliminare questi fenomeni e riportare i dipinti all'originale luminosità e bellezza si è reso necessario intervenire con un restauro conservativo delle superfici pittoriche, affidato alla GF Marcato, Restauri d'Arte e Studio Tecnico di San Giuliano Milanese, un'impresa specializzata nel ramo degli interventi di restauro e salvaguardia dei beni culturali e con diversi cantieri aperti un po' in tutta la Diocesi di Milano (tra i tanti, segnaliamo quelli già conclusi della Basilica di San Carlo al Corso a Milano e della Basilica di S. Ambrogio, sempre nel capoluogo lombardo). A Cajello l'intervento di restauro ha restituito alla Chiesa la sua originaria freschezza e luminosità, togliendo la cupa patina di nerofumo che ne distorceva totalmente le cromie. Le superfici pittoriche interne presentavano aree in cui le recenti sovrammissioni nascondevano le decorazioni originarie. Si è deciso quindi di intervenire con un'attenta operazione di discialbo e pulizia per il recupero delle antiche pellicole pittoriche, consolidandole e restaurandole. Inoltre sono state predisposte azioni di consolidamento delle superfici e di stuccatura nelle aree che presentavano profondi fenomeni di disgregazione. A chiusura dei lavori, il restauro delle parti lignee del mobile dell'organo ha contribuito a conferire ancora maggiore completezza e delicatezza all'intera opera.
Finanziamenti utili anche per la scultura – Grazie anche al sostegno della Fondazione Comunitaria del Varesotto è stato possibile restaurare la statua della Madonna Addolorata di fattura settecentesca a cui si attribuisce una guarigione miracolosa avvenuta nel 1800 a Cajello.