Femmes fatales – A Degas piacevano con i capelli rosso rubino e ricci, Renoir aveva un debole per le rotondità. Lui invece le amava tutte, incondizionatamente perché rappresentavano la felicità e l'essenza della vita: Gustav Klim. E le seppe rappresentare sublimandole sotto ogni aspetto attraverso un'espressione artistica nuova che irrompeva nelle austere regole accademiche. Nei suoi dipinti le donne diventavano dee, figure libere che riusciva a rapire, incastonandole come pietre preziose tra sontuosi sfondi dorati creati con le carezze di morbide e tenere pennellate. Tanti i capolavori che hanno scandito la vita artistica di Klimt ma, per raccontare della mostra che il gruppo MEGJ inaugurerà il prossimo 7 marzo alla Galleria Boragno ci soffermeremo su una in particolare: "La Vergine".
Tutto partì da quel dipinto – Realizzato nel 1913 dopo una crisi esistenziale e di ricerca torna con una tavolozza nuova. E' il colore a prendere il sopravvento sugli ori e le linee liberty. Tinte accese e vivaci invadono la tela diventando protagoniste. Le opere che Mariapia Aspesani, Enrica Pantani, Gabriella Borroni e Jolanda Volpati portano negli spazi espositivi di via Milano partono da qui, quando lo scorso anno decidono di realizzare, a otto mani, un omaggio a Klimt con l'impegnativa tela dedicata appunto a "La Vergine". Un colpo di fulmine per le quattro pittrici che non hanno saputo resistere (come del resto tutte le donne vissute all'epoca dell'artista ) al fascino di uno dei principali fondatori del "Secessionismo" viennese. Unite dallo stesso interesse emotivo danno vita al gruppo "M.E.G.J." (ricavato dalle iniziali dei loro nomi n.d.r.) e iniziano la loro avventura tra i pensieri, le tecniche e la ricerca Klimtiana.
Prima tappa: la mostra – La prima fermata di questo fantastico viaggio si concretizza con "Tra colori e fantasie" l'esposizione che si aprirà alla galleria Boragno. "Ci siamo innamorate di questa manifestazione di colore – spiega Mariapia Aspesani portavoce del gruppo. La creatività nelle forme, gli ornati ci hanno coinvolte fino a decidere di metterci alla prova. Non più facendo un lavoro collettivo ma realizzando, ciascuna, una propria creazione. Ognuna di noi ha infatti vissuto l'esperienza con Klimt in modo diverso e l'ha espressa con linguaggio e tecniche personali". Ma è soprattutto al colore che le quattro artiste hanno guardato: gli accostamenti, i contrasti, l'intrecciarsi dei toni fino all'esaltazione cromatica. Non solo. "Un'altra nostra scoperta, studiando l'artista, è stata la ricerca dei materiali alternativi come il cartone e la carta usati accanto all'ora: il simbolo della ricchezza, di potere e di bellezza, quindi metaforicamente la donna per eccellenza. Lo sguardo dunque indaga la figura femminile in una rivisitazione sulla scia di echi cromatici e di intime pulsioni vissute da uno tra gli artisti che più amò le donne nella bellezza ma soprattutto nei loro palpiti di vita.
'Tra colori e fantasie'
Galleria Boragno
La mostra che si inaugurerà il 7 marzo (alle 17)
rimarrà aperta fino alla domenica successiva con i seguenti orari: tutti i giorni dalle 17 alle 19; sabato e domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 17 alle 19