Dopo l'Accademia, la continua evoluzione – "Non penso che per fare arte, servano un cielo azzurro o un mare blu. L'artista è dentro di noi. Basta avere una grande passione per crescere ed emozionare gli altri". Parte da questo concetto il pensiero di Sebastiano Midulla, artista siciliano da qualche tempo residente a Busto Arsizio. Un patrimonio emozionale che matura con la continua ricerca, l'insaziabile desiderio di sapere, conoscere e sperimentare. Un'evoluzione che, dopo gli studi accademici, prende avvio nella sua terra, la Sicilia, da cui assorbe le vibrazioni di cromatismi vivaci come gli azzurri dei cieli, i fiammeggianti gialli e i rossi accesi. Un calore che passa dalla passione e invade la tela. Le emozioni dell'artista esplodono poi durante i viaggi, l'Africa e i Carabi, dove le mutevoli contaminazioni dei luoghi e delle culture, determinano la sua crescita artistica. Atmosfere e richiami inconfondibili di mondi lontani che qui rivivono nelle campiture e nelle diverse tecniche accanto alla materia. Opere intime, viscerali con cui Midulla mette a nudo le proprie suggestioni.
"Parto dall'informale dove colloco elementi figurativi per
raggiungere nell'evoluzione, una certa tridimensionalità e matericità non troppo invasivi per l'opera stessa ma capaci di stimolare l'osservatore". Pittore e scultore versatile, sempre alla ricerca del nuovo da vedere e sperimentare, negli ultimi lavori ha abbandonato i colori per dedicarsi ad una tecnica più sintetica. "Sono le influenze della Lombardia. Le ho subite naturalmente nei toni sostituendo la calda tavolozza del Sud con quella più spenta del Nord. In questo modo cerco di rappresentare la frenesia, la vita e il lavoro della gente con tinte semplici, come il bianco e nero. Chi li osserva può costruire "un fumetto", una sua storia. Una sorta di sceneggiatura aperta, da terminare come più si desidera".
Anche nel grigiore di Busto ha trovato fonti d'ispirazione?
"L'ho scoperta soprattutto negli occhi di tante persone, a partire dalla mia ragazza. In quelli degli artisti bustocchi, nelle loro opere. La ricchezza dell'artista è nell'anima. Parte tutto da lì".
Pittore e scultore. In quale delle due espressioni ti senti più rappresentato?
"Sono uno sperimentatore cronico e cerco di trovare sempre nuove soluzioni. Non mi fermo mai a uno stile particolare, cerco di evolverlo e modificarlo seguendo le mie emozioni. Ma non solo. Anche le sensazioni del momento sono fondamentali perché spesso sono legate a persone, ambienti e rumori particolari".
Quella dell'artista oggi, non è una professione semplice. Quali sono le principali difficoltà che i giovani come te, incontrano?
"Sicuramente una delle più importanti è trovare spazi e farsi conoscere. Le occasioni magari non mancano ma sono sempre scelte difficili nelle quali è facile sbagliare. Molti, infatti, rischiano di svendere la propria arte in situazioni riduttive che non consentono di rappresentare tutto quel mondo di intimità creativa ed emozionale che si ha dentro….".
Mi sembra di leggere un riferimento anche ad una situazione che stai vivendo. Del resto è da poco che ti sei stabilito qui. Hai già preso contatti per organizzare qualche mostra?
"Sto iniziando a valutare alcuni percorsi espositivi in città e a Milano. Sicuramente alla pittura, affiancherò opere scultoree. Porterò qui la mia smania di ricerca, i miei esperimenti, il mio universo emozionale e perché no, un po' di quella luce mediterranea che ho catturato nelle mie opere".