Bodybuilding
Un temerario – Il più coraggioso tra gli artisti varesini? Sicuramente Ermanno Cristini, uno di quegli artisti che non hanno paura di osare. Nel suo studio varesino, dove tra l'altro risiede, si sono alternati dal giugno dello scorso anno diversi ospiti un po' particolari. Colleghi che Cristini ha invitato a partecipare a questa serie di mostre e a dialogare inespattamente con altri artisti. Non esposizioni combinate a tavolino, ma il fascino e la curiosità di scoprire solo all'ultimo con chi condividere il medesimo spazio. Stravolgendo la consuetudine che vede l'artista geloso dei propri lavori, il progetto "L'ospite (e l'intruso)" ha fatto in modo che le opere d'arte di diversi creativi si trovassero a confrontarsi, per scoprirsi affini o dissonanti tra loro. Un'idea che Cristini ha voluto condividere con un giovane, col quale collabora anche per altri progetti: Alessandro Castiglioni.
In principio, un'idea – Il critico introduce bene il concetto che sta alla base di questo progetto scrivendo nella presentazione: "Un artista che invita un artista e che nasconde un altro artista. Un gioco di specchi fatto anche di incontri, fughe, dialoghi e silenzi. Lo stesso ruolo del critico è volto più ad approfondire la personalità e l'opera dei diversi attori sulla scena, che non indirizzare una linea di ricerca, legata più semplicemente ad affinità e
amicizie (…) Aprire questo spaccato di legami e quotidianità al pubblico permette di trasformare queste dinamiche, queste relazioni, nell'occasione per una riflessione privata ed eccentrica. L'intervento dell'artista sarà infatti accompagnato da diversi documenti di approfondimento: libri, dischi, film, fotografie e cartoline scelti volta per volta, cercando di pensare così uno spazio di contatto tra artisti e con gli artisti non istituzionale, rilassato e confidenziale".
Quarta edizione – Il duo si trova ad inaugurare con successo la quarta proposta espositiva che vede come ospite un artista vicentino, Giovanni Morbin. Classe 1956, Morbin dopo aver frequentato l'Accademia di Belle Arti di Venezia ed aver appreso l'arte della pittura nel laboratorio di Emilio Vedova, sceglie di percorrere una strada tutta sua che esula dalle tecniche artistiche "classiche". Non scultura, nè quadri da cavalletto; quello che affascina Morbin è lo studio dei comportamenti e la performance diviene presto il mezzo migliore col quale espirmersi. Parallelamente al lavoro comportamentale s'interessa alla costruzione d'oggetti funzionali all'azione quotidiana e conferisce loro il valore di strumenti
(Strumento a Perdifiato, Scultura Sociale, Carta d'apparati e DNA). Partecipa a diverse iniziative singolari, è coautore ad esempio della dichiarazione poetica Etica Espressiva Universale (EEU), pubblicata sul "Corriere della Sera" l'8 maggio 1994.
Lavorare su se stessi – Dal 2002 Morbin ha deciso di dedicarsi ai ritratti, ma anche in questo caso siamo molto lontani dalla ritrattistica tradizionale in quanto il committente sarà soggetto di un'opera realizzata col proprio sangue. Ma questa è solo l'ultima novità, l'artista vicentino continua a sperimentare forme e linguaggi che lo portano a creare veri e propri strumenti come 'il perdifiato' che serve a comunicare a se stessi. Così lo descrive l'artista: "Diversamente dal parlare da soli che rimanda spesso ad una realtà esistenziale o una patologia, parlare a se stessi richiede una volontà precisa di raggiungere la propria natura attraverso una relazione intima. Lo "Strumento a Perdifiato" assicura una comunicazione simultanea, annulla la distanza tra due sensi e consente alla bocca di sovrapporsi all'orecchio fino all'unione". Una mente in continuo movimento quella di Morbin, che riesce a proporre idee innovative ed originali, frutto di una geniale percezione dell'uomo e della realtà.
L'OSPITE (e l'intruso)
Giovanni Morbin
un'idea di Alessandro Castiglioni ed Ermanno Cristini
dal 6 al 30 marzo 2010
nello studio di Ermanno Cristini
via S. Pedrino 4, Varese (suonare a Dessert)
tutti i giorni su appuntamento 335 8051151