di G. Piccaia
Il gioco, la provocazione? – E' quello che è successo all'artista Giorgio Piccaia, figlio d'arte, nelle sue opere dedicate a San Francesco. La raffigurazione del santo è speculare ma, mentre una figura appare tratteggiata in modo più lineare e ne esce pertanto un San Francesco sereno, l'altra invece appare più cupa, dando vita così a un atteggiamento più meditativo.
Stesso soggetto insomma ma diversa rappresentazione; in una sorta di gioco o forse di enigma, lo stesso enigma di fronte a cui Giorgio Piccaia si è trovato vedendo le due tele di Caravaggio esposte al castello di Masnago qualche mese fa e che sono state sicuramente fonte di ispirazione per l'artista.
L'esposizione – I due quadri sono esposti fino al 31 marzo presso il foyer del Teatro di Varese dopo essere stati in visione al MIV di Varese, durante il tour di Ricky Celllini, al Parika Jazz Club di Dalmine, ai Mirti di Bregazzana e nella chiesa di San Giorgio a Conturbia. Luoghi sacri e luoghi profani insomma per opere che vogliono portare, come sottolinea l'artista, "la riflessione che la vita è semplicità nei rapporti tra uomini e amore per la natura".