Sussurrando un delicato motivo – L'atmosfera della Vienna di inizio Novecento, il suo prestigio musicale e la prorompente vena artistica dei Secessionisti si ritrovano a Palazzo Reale a Milano. "Schiele e il suo tempo" è la grande mostra che porta nel capoluogo lombardo, grazie alla collaborazione con il Leopold Museum di Vienna – sede della maggiore raccolta al mondo di opere del grande austriaco Egon Schiele (1890-1918) -, le opere dell'artista e dei suoi colleghi e maestri. Un'intensa carica emotiva ed erotica pervade l'intero percorso espositivo che comprende ben 82 opere. La maggior parte sono lavori di Schiele ai quali si aggiungono anche preziosi quadri e grafiche di Klimt, Kokoschka, Gerstl, Moser e vari altri protagonisti della cultura austriaca. Dipinti e numerosi disegni sono proposti al visitatore che è accompagnato nella scoperta di questi capolavori da un gradevole sottofondo musicale composto da brani di noti compositori dell'epoca (da Johann Strauss II a Gustav Mahler, ad Alban Berg) . Accanto alle opere, una ricca ricostruzione fotografica, biografica e storica che colloca Schiele all'interno del nuovo orizzonte artistico.
Schile, Klimt e il nuovo – La breve e tormentata vita dell'artista viennese, scomparso a soli 28 anni, è caratterizzata da numerosi rapporti artistici e amorosi, vissuti intensamente.
A cominciare dall'ammirazione totale di Schiele per il suo futuro maestro, fondatore e capostaldo della Secessione Viennese iniziata nel 1897, Gustave Klimt. Discepolo e imitatore, Schiele riprende lo stile del suo prestigioso docente d'Accademia e ripropone nelle prime opere i medesimi espedienti linguistici: l'abbandono della prospettiva, la centralità della figura umana incastonata in uno spazio piatto, gli sfondi luccicanti formati da tessere come un mosaico e il profondo valore simbolico. I giovanili autoritratti propongono una figura esile, con la testa di dimensioni maggiori rispetto al corpo che si limita ad essere un groviglio marcato di linee scure. L'iniziale affiancamento al maestro Secessionista viene però superato da Schiele nelle opere successive dove, in linea con artisti come Kokoschka e Gres, l'indagine dell'animo umano diventa preponderante e i suoi disegni si arricchiscono di una forte tensione emotiva. La linea netta e marcata dei Secessionisti lascia libero campo ai tratti sinuosi e contorti, ai colori innaturali, alla stilizzazione e alla deformazione delle figure. Sono gli anni in cui si afferma la psicoanalisi con la pubblicazione del capolavoro di Freud "Interpretazione dei sogni" in cui si indagano le paure dell'uomo e le sue pulsioni inconsce. Il clima è favorevole per il giovane Schiele che con audacia propone opere forti e trasgressive.
Genio maledetto – Presenti in mostra numerose opere erotiche, dove protagoniste sono donne semi nude con sottovesti succinte, tacchi alti e trucco marcato. A partire dal 1910, l'attenzione di Schiele è quasi interamente rivolta alla rappresentazione della fisicità, sua e delle persone che gli sono accanto. Genio tormentato e irrequieto, Egon Schiele rivoluziona la concezione della forma, dando nuovo valore alla rappresentazione.
Oltre alla figura umana, anche il paesaggio assume un valore nuovo nella pittura di Schiele: i rivoluzionari paesaggi presenti a Milano nascono dall'annullamento della prospettiva a favore di una giustapposizione di forme geometriche. Solo più tardi, durante la guerra, il suo stile diventa significativamente più realistico, le figure acquistano maggiore tridimensionalità, ma l'indagine dell'interiorità del soggetto non viene mai meno.
Scandaloso e tormentato – La tragedia personale dell'artista si riflette nelle sue opere: Schiele nel 1912 viene indagato per abusi su una giovane modella – la sua amante Wally Neuzil – e viene condannato anche per le sue opere, considerate pornografiche. A questa vicenda si aggiungono altre sfortune familiari come la scomparsa del padre deceduto a causa della depressione. Una vita corta e travagliata quella dell'artista che si conclude con la tremenda perdita dell'amata moglie, Edith Harms, morta incinta a causa dell'influenza spagnola. La stessa malattia che si portò via anche il grande artista, a distanza di tre giorni della consorte, nel 1918. Le sventure di Schiele andarono però di pari passo con la crescita della sua visibilità nel panorama artistico, all'interno del quale egli partecipa attivamente, esponendo presso le maggiori istituzioni di Vienna, Berlino, Dresda, Praga e Zurigo. Egon Schiele ha sempre creduto nelle sue capacità e nel suo talento fino ad affermare: "La guerra è finita e io devo andare, i miei quadri saranno esposti in tutti i musei del mondo".
Schiele e il suo tempo
dal 23 febbraio al 6 giugno 2010
Palazzo Reale
Piazza del Duomo – Milano
curatori: Rudolf Leopold, Franz Smola
orario: Lunedi 14.30-19.30; Martedi, Mercoledi, Venerdi e Domenica 9.30-19.30; Giovedi e Sabato 9.30-22.30
biglietti: 9 € intero 7.5 € ridotto
promossa dal Comune di Milano, Assessorato alla Cultura, coprodotta e organizzata da Palazzo Reale e Skira editore
http://www.mostraschiele.it/