Alessandra Brambilla, coordinatrice della mostra
Di sala in sala, di pagina in pagina – A sfogliare l'ultimo catalogo della Pinacoteca di Rancate ci si rende conto degli scavi documentari e dell'accurata ricerca sulle opere che sottendono alla mostra dedicata ad Ettore Burzi, aperta al pubblico fino al 23 maggio. Un'antologica che racconta, passo dopo passo, le opere e i giorni di un autore corredato di un bagaglio culturale ricchissimo e, per certi punti di vista, autonomo e controcorrente. Alessandra Brambilla, coordinatrice della mostra curata da Mariangela Agliati Ruggia e Ottorino Villatora, con il contributo critico di Paolo Blendinger, ci guida nei diversi spazi della Pinacoteca.
Spunti multiformi – "Ettore Burzi nacque a Budrio, nei pressi di Bologna – ci spiega – ma ben presto venne
Un'opera di Ettore Burzirichiamato dal fascino della città di Venezia, dai numerosi stimoli e suggerimenti pittorici che potevano arrivare dall'ambiente lagunare. Qui incontrò Mario De Maria, detto Marius Pictor, pittore italiano che attese dapprima alla musica e solo più tardi alle arti figurative. Guardando sempre con umiltà ai grandi del suo tempo, Burzi fece confluire nella sua arte tutti i suggerimenti e i confronti accolti da Pietro Fragiacomo, pittore morto a Venezia nel 1922, o da Segantini, Previati, Nomellini o Giulio Aristide Sartorio.
"Una delle caratteristiche ben riscontrabili nell'opera di Burzi – prosegue Alessandra Brambilla – è la sua continua sperimentazione di tecniche, un aspetto questo che abbiamo cercato di comunicare anche nell'allestimento della mostra che propone fotografie,
L'allestimento della mostradipinti ed incisioni. Non di rado, infatti, Burzi partiva da immagini fotografiche, per poi trasferire figure e soggetti nel disegno e, infine, nei quadri che spesso sono concepiti secondo un'inquadratura da istantanea".
Verso il nord – "Numerose sono anche le tecniche adottate nell'incisione che l'autore realizzava con il personale torchio del suo atelier: dall'acquaforte al monotipo fino alla punta secca. Né Burzi mancherà di guardare a grandi autori della svolta del nuovo secolo, come Munch oppure Böcklin. Così, l'opera di Ettore Burzi costituisce, in terra ticinese, un esempio rappresentativo del passaggio dai canoni stilistici ottocenteschi, desunti essenzialmente dalle tendenze sviluppatesi nella vicina Penisola, alle formulazioni novecentiste, marcate da una più ampia apertura, soprattutto verso il centro e nord Europa. La particolarità delle origini di Burzi, della sua formazione e degli esordi, che si muovono tra Bologna, Venezia e Roma, gli conferiscono un'interessante specificità".
ETTORE BURZI (1872-1937)
Pittore europeo tra Venezia e Lugano
dal 14 marzo al 23 maggio 2010
Pinacoteca Züst – Rancate (Mendrisio), Canton Ticino, Svizzera
Orari: 9.00 – 12.00 / 14.00 – 17.00; chiuso lunedì (festivi aperto)
Visite guidate su prenotazione, anche fuori orario
Tel. +41 (0)91 816.47.91; decs-pinacoteca.zuest@ti.ch; www.ti.ch/zuest
Mostra e catalogo a cura di Mariangela Agliati Ruggia e Ottorino Villatora, con il contributo critico di Paolo Blendinger
Coordinamento: Alessandra Brambilla
