Plumcake
Un movimento movimentato – Una ventata d'aria fresca soffia sulla Fondazione Bandera di Busto Arsizio. A scrollare un po' di polvere dalle pareti e a movimentare l'attività della sede espositiva ci ha pensato il Nuovo Futurismo, a cui è dedicata la mostra che inaugura sabato 24 aprile. Degno erede del suo predecessore storico, il Nuovo Futurismo, nato nel 1984 da un gruppo di giovani un po' folli sostenuti dal gallerista Luciano Inga Pin, si caratterizza per lo stesso spirito ironico e giocoso con cui i suoi membri concepiscono l'arte. La mostra alla Fondazione Bandera, che vuole essere un omaggio al gallerista milanese recentemente scomparso, riunisce tutti gli undici artisti facenti parte del movimento, è curata da Renato Barilli, teorizzatore del gruppo, e vede il coinvolgimento del Liceo Artistico "Paolo Candiani" per la realizzazione del catalogo.
Arte, un gioco da ragazzi – Proprio Renato Barilli, nella conferenza tenuta in vista della mostra, ha sottolineato la discendenza del movimento dal filone dell'avanguardia storica costituito dall'accoppiata Balla – De Pero, in virtù di un'idea di arte fatta di colori e immagini, di giochi di superfici e di materiali, che si applichi alla realtà, che aderisca alla vita quotidiana, "prendendo atto dei mutamenti della civiltà tecnologica", come afferma Marco Lodola, esponente del gruppo. Rispetto all'inizio del XX secolo si prestano così alla fantasia e all'estro degli artisti tutta una nuova serie di materiali, spesso caratterizzati da un cromatismo acceso e brillante: lamiera, plastica, vetroresina, luci, metalli,
tessuti sintetici, perspex, con cui gli artisti celebrano l'edonismo metropolitano, l'urbanesimo festoso e la ricerca di nuovi linguaggi. Proprio come nell'insegnamento di Balla e Depero, i Nuovi Futuristi intendono così fondere il rigore della funzione con l'incantesimo della decorazione.
Tra pop e design – In mostra alla Fondazione Bandera sarà dunque possibile ammirare le opere di: Gianantonio Abate, Clara Bonfiglio, Dario Brevi, Giani Cella, Andrea Crosa, Innocente, Marco Lodola, Battista Luraschi, Luciano Palmieri, Plumcake, Umberto Postal. La mostra intende documentare in breve le loro opere di partenza, ma insiste soprattutto sulla loro produzione attuale, che li vede gareggiare con le punte più avanzate della ricerca internazionale. Se ci muoviamo in ambito di icone sfacciatamente Pop e kitsch, il paragone può andare allo statunitense Jeff Koons o al giapponese Takashi Murakami, se ci riferiamo a soluzioni più o meno utopiche e fantastiche in merito a utensili e arredi
domestici, i Nuovi Futuristi ricordano i due campioni del cosiddetto anti-design, o post-design, quali Sottsass Jr e Alessandro Mendini.