Dotte citazioni, il gusto per la disquisizione fino all'ultima parola, fino all'ultimo sofisticato aneddoto ebraico e alle persuasive ballate di mottetti. Così Arturo Schwarz ha parlato del "suo" 'Amedeo Modigliani. Immaginario alchemico e cultura ebraica', una lectio infarcita di acute citazioni e di una sterminata messe di dati storici; dal percorso e dalla permanenza parigina del pittore livornese a contatto con Brancusi, Chagall, Soutine e gli altri, fino allo scritto di Jeanne Modigliani: "Modigliani senza leggenda" che pare aver voluto liberare il padre da quell'alone di "artista maledetto. A tutti i costi".
La passione prima di tutto – Arturo Schwarz spazia in lungo e in largo, ricostruendo il volto umano di Modigliani, passando da Plotino, che ebbe a scrivere: "L'occhio che vede, per poter vedere, deve essere affine alla cosa veduta" fino ai simboli alchemici – veri o presunti – presenti nelle opere del pittore. Le tematiche che hanno reso celebri e conosciuti gli scritti di Schwarz ci sono tutte: la pietra filosofale, il pensiero olistico, il carattere complementare delle opposizioni, fil rouge dei trattati alchemici. Temi, va detto, difficoltosi, talvolta scivolosi, ma supportati da un'invidiabile passione, da un'indole
assetata di sapere, da una seria ricerca, lunga svariati decenni. Ma il vero valore aggiunto della conferenza è stato seguire dal vivo le parole, interrotte un paio di volte da un commosso nodo alla gola, di Arturo Schwarz.
La morte, l'amore e l'arte – Gli occhi diventano lucidi quando ricorda il kaddish, preghiera ebraica per i morti, forse venuta alla mente – o sulle labbra – di Modigliani in punto di morte. L'artista viene ricostruito nel suo spessore di individuo, attraversato da dissidi, contraddizioni, ma anche da passione autentica e vocazione totale per l'arte e per la vita. "La donna – prosegue Schwarz – per l'umanesimo ebraico e dunque per Modigliani, è il cuore della vita affettiva. Se a casa tua vuoi sentirti come un re, tratta tua moglie come una regina". Tutto il sostrato culturale di Modigliani è passato al vaglio (interessanti certe sue prefigurazioni Surrealiste), da Paul Alexandre al Conte di Lautréamont, autore degli eversivi e blasfemi Canti di Maldoror. L'uomo Modigliani ci viene restituito fuori dai soliti e abusati cliché, in tutta la sua complessità e problematicità, in tutta l'unicità dell'esistenza nel suo tempo.