Una mostra dedicata al 'padre' del Frattini è ospitata nell'attuale sede del liceo, qual è l'emozione di ricordare Angelo oggi?
Conconi: "Angelo Frattini è stato per molti di noi primi studenti dell'artistico, l'insegnante di Figura disegnata. Dei quattro anni in cui l'ho avuto come insegnante mi è rimasto il ricordo di una profonda umanità. Di Angelo ho apprezzato prima l'uomo, schietto, schivo di poche parole, la semplicità e la franchezza persino a volte ruvida con la quale ci ha insegnato ad essere noi stessi. Ho letto recentemente un libro del teologo Vito Mancuso: "La vita autentica", ecco ritrovo in Angelo questa vita autentica fatta di onestà intellettuale, di concretezza, di voglia di trasmettere il suo sapere di artista. La sua opera è un poetico esempio di questa semplicità realistica, di questa concretezza esistenziale".
Quali sono le linee guida che hanno coordinato l'intero progetto espositivo?
Conconi: "La mostra cade nel 40° di fondazione dell'Istituto e in occasione del centenario della nascita dell'artista (1910-2010). La consueta disponibilità di Ettore Ceriani, la
generosità di Alberto Bertoni e di… voi di Arte Varese, la ritrovata disponibilità di Silvano Colombo hanno fatto il resto. Importantissima per questa rassegna di opere di Angelo è stata la collaborazione di Vittore e di Gigi Frattini (figli di Angelo) con il fedele amico Mario. Approfitto qui per ringraziare tutti coloro che hanno dato gratuitamente e con ampia generosità. Per l'occasione si è messa in luce, lo si potrà vedere nel libro-catalogo, una breve storia dell'istruzione artistica nella nostra plaga varesina, del rapporto con Flaminio Bertoni, dei primi anni del Liceo Artistico".
Frattini-Bertoni un legame che si rinnova grazie anche a questa mostra.
Bertoni: "L'idea delle due sedi espositive vicine nasce proprio dalla volontà di far dialogare le opere dei due artisti ma anche di dare visibilità ad una realtà museale ancora poco conosciuta. Senza dimenticare che il legame tra questi luoghi c'è fin dall'origine del museo: la nascita del museo Bertoni è in parte dovuta alla spinta data dal Liceo Artistico che ha voluto fortemente questa istituzione. Oltre a consolidare il legame tra questi spazi si propone anche una nuova visione dei lavori di Angelo Frattini che dialogano con
quelle dell'amico Flaminio. I due infatti si conoscevano e frequentavano. Frattini nel 1960 scrive sulla Prealpina un articolo in cui parla di Bertoni e degli influssi da cui derivavano le sue opere".
Ci sono i punti di contatto tra le opere di Bertoni e Frattini?
Bertoni: "Pensare che esista un legame vero e proprio mi sembra troppo forzato, ma sicuramente ci sono dei richiami dal punto di vista tematico. Troviamo in entrambi la dedizione al nudo e nella ritrattistica molte soluzioni formali simili. Forse guardavano a modelli simili, forse hanno raggiunto soluzioni comuni riconducibili ad una scuola locale, varesina".
Qual è, secondo lei, l'opera più importante che troviamo esposta?
Conconi: "Un inedito autoritratto, una maschera in bronzo, anche un po' dolente, chissà forse un presagio che Angelo ha eseguito – così mi raccontava il figlio Gigi – attorno al 1965 e che chiude idealmente la rassegna espositiva".
L'esposizione si è concretizzata così come il catalogo. Qual è il suo parere a lavoro concluso?
Bertoni: "Credo sia stato positivo lavorare insieme. Per quanto riguarda il catalogo l'unico neo è stato il tempo ridotto per la preparazione quindi qualche errore ci sarà scappato. Ma sono felice che sia stato realizzato. Allo stesso modo sono contento dell'esposizione, se non fosse stata fatta sarebbe stato un ricordo riduttivo del 'padre' dell'artistico che così ha invece lo spazio che merita. Molti sono stati gli enti coinvolti; penso che abbiamo prodotto un risultato più che soddisfacente, per noi e – mi auguro – anche per la città".
Cosa dovrebbe fare in più Varese nei confronti della scultura e dei suoi maestri locali?
Conconi: "Varese deve accorgersi del patrimonio nascosto negli studi dei maestri del Novecento. Ho avuto modo, negli anni scorsi, di organizzare con Gabriele Scazzosi una mostra, sempre per il Liceo, sul paesaggio per "commissione" del comune di Masciago Primo, così ho visitato la figlia di Domenico De Bernardi in quel di Besozzo, Virginio Mazzucchelli a Gallarate, lo studio di Silvio Zanella, gli eredi Montanari ecc… Ci sono "miniere" di studi d'artista pieni di opere. Nel 2008 la figlia di Carlo Cocquio ha donato, grazie all'interessamento dell'ing. Emilio Brusa di Cantello, quaranta disegni splendidi del padre, al Liceo Artistico. Noi stiamo costituendo "la nostra miniera d'arte", in attesa che qualcuno investa economicamente in questa risorsa, anche per creare indotto (turismo d'arte) in Varese. Aspettiamo proposte!".
Lei ha conosciuto e lavorato con Frattini, può condividere con noi un ricordo che vi lega?
Conconi: "Ho un ricordo di Angelo durante la prima mostra che il Liceo organizzò nella vecchia sede di via Milano. Noi ragazzi della classi terze sotto la guida del Prof. Colombo pulimmo, catalogammo, incorniciammo e compilammo le schede, la biografia ecc… di un centinaio di disegni del Piccio. Disegni provenienti dalla collezione di Piero Chiara, di cui Angelo era amico. Venne il giorno dell'esposizione, nella sala mostre del Liceo vi erano (poteva essere la primavera del 1971) tutte le autorità cittadine di Varese, Sindaco con giunta al completo, prefetto, questore e persino tale Bernasconi ministro del tesoro elvetico, noi ragazzi piccoli, anche in statura, eravamo assiepati proprio dietro a questo ministro e mi ricordo che un compagno di classe particolarmente giocherellone, Flavio, ci raccontò di avere sentito il ministro dire ad Angelo: "Angiulinn… sunt chi ca ridi e ca scherzi… e duman devi andaa a Zurich a stabilizà ul francu…". La cosa creò ilarità tra noi, Angelo si girò e rivolto al ministro svizzero disse: "vedi come sono contenti i nostri studenti di venire a scuola". Inutile dire che la storiella "della stabilizzazione del franco" divenne una tiritera che andò avanti fino alla fine dell'ultimo anno. Ci si divertiva con poco!".
'Angelo Frattini l'artista, l'artistico e la città'
dal 15 maggio al 13 giugno 2010
inaugurazione: sabato 15 maggio ore 11.00 Spazio Rossi Liceo Artistico, ore 12.00 Museo Flaminio Bertoni
via Valverde 2- VARESE
Dal 12 giugno al 4 luglio la mostra prosegue in SALA VERATTI
www.artisticovarese.it