del bando di concorso a Busto
Passati! – Sono centotrentaquattro gli ammessi al concorso pubblico per la carica di conservatore museale, più sette con riserva di regolarizzare la domanda di partecipazione entro il 20 di luglio. Nessuna folla oceanica di iscritti. Anzi qualche nome "ci riprova" e ritorna dal passato concorso per conservatore museale a Varese. Nel frattempo, per motivi organizzativi, il calendario delle prove concorsuali così come i nomi dei componenti la commissione esaminitrice, slittano e verranno pubblicati sul sito istituzionale del Comune alla pagina concorsi entro il 31 luglio.
I dubbi e la laurea triennale – I consiglieri comunali d'opposizione Valerio Mariani, Erica D'Adda, Mariella Pecchini, Alberto Grandi, Alessandro Berteotti, Nicola Ruggiero, intanto hanno presentato e diffuso a mezzo stampa un'interrogazione indirizzata al Presidente del Consiglio Comunale di Busto Arsizio. Tra i motivi scatenanti le perplessità, i termini stessi del bando che richiede, per essere ammessi al concorso, la semplice Laurea Triennale andando palesemente contro la Delibera Regionale del 20/12/2002 che definisce i "criteri e le linee guida per il riconoscimento dei musei e delle raccolte museali in Lombardia (ai sensi del D.M. 5 gennaio 2001 n.1 comma 130-131) Allegato B, e che ha posto come vincolo la Laurea quinquennale per ricoprire il ruolo di Conservatore Museale. Dunque non un semplice indirizzo di metodo o un consiglio da tener presente, ma una conditio sine qua non per ricoprire un ruolo che prevede, tra le tante mansioni e responsabilità, anche quelle di programmare e coordinare le attività di inventariazione e catalogazione delle collezioni, di incrementare le collezioni stesse e curarne le esposizioni, di fare attività scientifica, progettare le iniziative temporanee e configurarsi, con diritti e doveri relativi, come responsabile delle collezioni civiche. Un ruolo di estrema responsabilità, insomma, che i sei consiglieri non ritengono possa essere ricoperto da un laureato triennale invece che da uno storico dell'arte con maggiore preparazione e formazione completa, potenzialmente assicurate da una laurea quinquennale/magistrale o da un dottorato.
Senza contare che la semplice laurea triennale allontana di gran lunga l'istituzione museale cittadina dalle più aggiornate stesure della Carta nazionale delle Professioni museali redatte dalla Icom (International Council of Museums). Un'istituzione, quella bustocca che, lo ricordiamo, ha recentemente acquisito il riconoscimento museale proprio dal Pirellone. In attesa che anche Regione Lombardia fornisca un giudizio di merito e un parere vincolante sulla questione, non resta che attendere la risposta locale del Consiglio Comunale.