l'Arpa di luce
Venerdì 16 e sabato 17 luglio c'è un motivo in più per aspettare il buio. Con l'arrivo dell'oscurità gli amanti dell'arte, e non solo, potranno assistere ad un eccezionale performance costruita grazie alla vivace e intelligente creatività di un artista della nostra provincia. Si tratta di Pietro Pirelli, il musicista e artista della luce di Varese che, grazie alla collaborazione di Giampietro Grossi e Francesco Murano, porta al MAGA di Gallarate l'Arpa di Luce. Un progetto che ha trovato sede a Francoforte in occasione del Festival Luminale 2010 e che si concretizza in due serate-evento. Un'installazione ambientale, una performance sonora, luminosa e interattiva. Un evento degno di nota che aggiunge all'arte visiva – esclusivamente luminosa – la piacevole sonorità delle corde di un'arpa che vibrando, grazie al tocco di un pendolo sospeso, crea inediti e armoniosi componimenti. Proprio Pietro Pirelli, dal suo studio di Bobbiate, ha illustrato questo intrigante strumento di luce.
Pietro, com'è nata l'idea dell'Arpa di luce?
"Arpa di luce innanzitutto è un'arpa laser. Nasce dall'idea di un architetto light designer che si chiama Francesco Murano, è un insegnate e un esperto, ha scritto tanto di light art. Francesco mi propose qualche anno fa di realizzare un'arpa di luce, fatta con il laser, da collocare alle Colonne di San Lorenzo a Milano. Il progetto non ebbe poi un seguito ma intanto noi andammo avanti a pensare a questa cosa. Ad un certo punto abbiamo incontrato Giampietro Grossi, che io chiamo affettuosamente "Stradivari del laser" (è di Cremona), perchè è uno che da tanti anni sta studiando le applicazioni musicali del laser".
Com'è fatto questo particolare strumento? Esisteva già?
"L'Arpa di luce è una proiezione di raggi laser che materializzandosi nell'aria creano delle corde. Queste corde quando vengono toccate producono un suono.
L'arpa laser non è un'invenzione che noi abbiamo fatto, c'è da tanti anni però è stato come un "giocattolone" che dopo un po' veniva abbandonato. Invece grazie a quest'incontro tra ingegnere, architetto e musicista abbiamo creato un progetto artistico vero e proprio intorno a questa cosa".
L'ambiente in cui scegliete di installare l'arpa deve avere caratteristiche particolari?
"No, non devi avere un ambiente particolare però uno dei punti focali di questo lavoro è quello di relazionarsi fortemente con lo spazio in cui collochi l'arpa. L'idea è di tirare delle corde di luce dentro a un'architettura, poi appendere degli oggetti – dove è possibile, negli spazi architettonici – e farli oscillare sopra l'arpa laser, come il grande pendolo che ho preparato per il MAGa. Questo pendolo che lambendo le corde, dondolando tra le corde, crea una serie di sequenze musicali che sono poi anche sequenze di luce. Questo pendolo viene poi posto creando una centralità nell'ambiente architettonico e le pareti dello spazio diventano una sorta di cassa di risonanza, o di tavola armonica di queste corde che possono raggiungere anche 30/40 metri di lunghezza, quindi possono occupare spazi di grandi dimensioni".
A quale parte del progetto hai lavorato di più?
"Io mi sono occupato della creazione di questo pendolo che deve produrre vibrazioni (e quindi suoni) non monotone. Quello che devo fare per evitare la monotonia, che è il peggior difetto che può avere un brano musicale, è quello di creare una sorta di scalatura e di processo software per cui questo movimento del pendolo crei delle melodie che non sono mai uguali. Questo è il lavoro che è stato più di mia competenza, essendo musicista, ho cercato quindi di costruire un qualcosa, di comporre una musica che potesse avere origine da questa oscillazione pendolare"
Quanto tempo hai impiegato per "comporre"?
"Mi sono rivolto a Davide Tiso, che è un creatore di software musicale e abbiamo lavorato per alcuni mesi per creare questa varietà di note e di timbri. Il suono base è quello dell'arpa e poi intervengono un'altra serie di elementi legati al modo di toccarla, alla velocità con cui la tocchi e a tanti altri fattori. Trattandosi di una creazione elettronica l'arpa potrebbe anche produrre il suono delle percussioni, ma ho preferito mantenere il suono dello strumento stesso. Mi sono legato a Pitagora, al mondo della corda tesa, della geometria. Ho provato una serie di suoni ma poi fai una sintesi e ti senti molto legato a quest'idea della musica, delle sfere, alla teoria pitagorica della divisione della corda, il rapporto tra geometria e musica (eccetera…)".
La prima presentazione dell'arpa è avvenuta a Francoforte.
"Abbiamo presentato questo lavoro a Luminale, in questa manifestazione che si chiama Light art from Italy. Con un gruppo di artisti italiani, siamo andati a Francoforte – dov'era esposta anche un'opera di mia mamma Marinellia. Luminale è una bellissima manifestazione per l'utilizzo artistico della luce che è abbinata a una fiera internazionale (light+building) che fanno a Francoforte – credo sia la più importante fiera mondiale dell'illuminazione – un'orgia di luci, di led, di tecnologie… è bellissimo! Lì eravamo ospiti di un museo archeologico per cui, per ottemperare al desiderio di legarci anche al cosiddetto site specific, per riuscire a legarsi sia all'architettura che alla storia del luogo, ho accordato l'arpa secondo l'Epitaffio di Sichilo che è una delle poche musiche tramandate dall'antichità greca".
Com'è l'arpa che vedremo a Gallarate?
"L'arpa di Gallarate è un'arpa sospesa, sta in alto, quasi con le dita non la puoi toccare. Viene proiettata nell'ambiente esterno dove il muro di fondo, concavo, fa da cassa armonica. Il bello di questo strumento è che a volte c'è una coincidenza vera tra la luce e il suono, a volte capita di produrre delle cose di luce senza alcun suono, però tu stai ancora suonando, cioè suoni la luce, coincide perfettamente questa cosa. Non la chiamerei una performance dove la luce viene aggiunta al suono, ma è una performance dove tu suoni direttamente la luce ed è una cosa che sto sviluppando anche con delle altre realizzazioni. Ad esempio gli idrofoni che ho presentato anche a Spoleto ultimamente: si tratta di un velo d'acqua che viene messo in vibrazione dalla musica e poi viene attraversato dalla luce. Quindi posso creare delle immagini (e quindi delle opere) che sono delle proiezioni di suono. C'è proprio questa coincidenza tra luce e suono. Riflettendo un attimo sulla parola "suonare": in italiano si dice suonare, in inglese play, in tedesco spielen che vogliono dire giocare. E' comunque un'azione di relazione con gli oggetti che può essere creativa, giocosa".
Cosa avete preparato per il pubblico gallaratese?
"Quando comincerà ad esserci veramente buio si vedrà l'arpa, prima ci saranno queste cose che cominceranno a suonare ma non si saprà bene cosa e come succede questa cosa. Con il graduale arrivo della notte compariranno queste corde laser. Io faccio una presentazione, non proprio una performance, lo strumento è nuovo e dire che lo so suonare è prematuro, gli strumenti vanno studiati. Ma ci gioco, produco dei suoni con degli oggetti e forse ci saranno anche degli ospiti, degli altri musicisti che proveranno a fare delle improvvisazione, forse dal pubblico – non so se succederà o no – verrà qualcuno a danzare dentro lo spazio.
Si tratta proprio di una postazione, che è un po' nello spirito di alcune cose che ho fatto ultimamente, cioè creo degli spazi in cui possono succedere delle cose, a volte succedono, a volte no".
Sabato 17 luglio oltre alla replica della performance dell'Arpa di luce arricchisce la serata (a partire dalle 18.30)un incontro-dibattito di Luca Beatrice, critico d'arte e curatore del padiglione Italia alla Biennale di Venezia lo scorso anno che presenterà anche il suo ultimo libro: Da che arte stai? Una storia revisionista dell'arte italiana.
venerdì 16 luglio – apertura straordinaria fino alle 24.00
Ore 18.00_lounge area Con.temporary.bar White Music Black Sound – DJ Set e video proiezioni sull'edificio_ Organizzato da Scarlett Eventi
ore 21.00_Arpa di Lucedi Pietro Pirelli, Giampietro Grossi, Francesco Murano. Installazione interattiva e performance nel teatro all'aperto del Museo
sabato 17 luglio – apertura straordinaria fino alle 24.00
ore 18.30_ Incontro dibattito con Luca Beatrice
ore 21.00_ Arpa di Luce- Di Pietro Pirelli, Giampietro Grossi, Francesco Murano