!['Deposizione' di Andrea da Saronno](/wp-content/uploads/2017/07/315e4f4407224873ff7754f186a34b6f.jpg)
Ricollocazione post restauro – Sei statue, intagliate nel legno di pioppo, rappresentano il Compianto sul Cristo morto. La Vergine sorregge il Figlio sulle proprie ginocchia in presenza di due pie donne, della Maddalena e di un uomo barbuto (Giuseppe di Arimatea o Nicodemo?). Appare così il gruppo scultoreo, noto come la "Deposizione" di Andrea da Saronno, ricollocato nella prima cappella della navata sinistra nella Chiesa di San Francesco a Saronno. L'opera, riposizionata a fine giugno scorso dopo un delicato intervento di restauro, ha impegnato la restauratrice Carola Ciprandi e collaboratori, coordinati dalla Soprintendente ai Beni Mobili e Artistici di Milano, la dottoressa Isabella Marelli.
Le premesse – Il via ai lavori è avvenuto a marzo di quest'anno, dopo l'iniziativa di recuperare il gruppo scultoreo, lanciata da Don Davide Mazzucchelli che si è adoperato nella ricerca dei finanziatori, trovati poi nel Rotary Club, nei Lions Saronno del Teatro e nel Credito cooperativo di Barlassina, contenti di collaborare in un nobile gesto di recupero del patrimonio artistico e delle tradizioni della comunità saronnese. Il restauro era necessario, visto lo stato in cui la "Deposizione versava" prima di tornare ad essere quella che oggi tutti possiamo ammirare.
![Chiesa di San Francesco](/wp-content/uploads/2017/07/2e0add85009afaafaeee947482cd9845.jpg)
Le tecniche adottate – L'opera lignea aveva bisogno di essere sanata. Ecco come: è stata rimossa la polvere con pennelli a setole morbide, quindi tolti gli strati di tela, colore e stucchi, sollevati e ingrigiti a causa dell'ossidazione delle vernici,aggiunti in restauri degli anni Sessanta e Novanta del Novecento. Lo strato pittorico originale è stato dunque consolidato e colmato nelle lacune minori con piccoli tratteggi di colore ad acquerello, steso con la tecnica del rigatino secondo l'attuale teoria del restauro conservativo. Sono state ugualmente consolidate le parti tarlate e disinfestate le porzioni attaccate dagli insetti xilofagi (i tarli), dopo la rimozione dei ritocchi e delle stuccature apposte nei pesanti interventi precedenti. La cappella, in cui la Deposizione è stata riposizionata, si presenta a sua volta più ariosa, dopo la rimozione del finto gruppo roccioso che incorniciava le statue.
Andrea da Corbetta – Il lavoro di recupero ha dato modo di approfondire anche l'aspetto storico-artistico. L'autore della Deposizione, conosciuto ancora oggi come Andrea da Saronno, è in realtà quell'Andrea, esponente di una famosa famiglia di intagliatori, nato a Corbetta in provincia di Milano alla fine del XV secolo, definito da Saronno solo dopo aver realizzato i celebri gruppi scultorei de "L'Ultima Cena" e la "Deposizione" nel Santuario della Beata Vergine dei Miracoli tra gli anni Venti e Trenta del Cinquecento. All'epoca il Corbetta aveva già realizzato il Compianto sul Cristo morto per la Chiesa di San Francesco(1510-1515), ma fu grazie alle opere del Santuario, scolpite anche per aiutare Leonardo da Vinci a dipingere l'affresco del Cenacolo, che fu definito "magister a figuris" e accolto dalla comunità saronnese quale figlio adottivo.