Lavori avviati – Nell'ultimo periodo la città di Busto Arsizio fa parlare di sé soprattutto dal punto di vista architettonico e urbanistico: la città si sta preparando, come sappiamo, ad un importante intervento che cambierà per sempre l'immagine del suo centro storico. Settimana scorsa l'inizio dei lavori in via Solferino ha provocato l'indignazione dell'architetto Giovanni Ferrario. Ma altre sono le zone della città interessate da crolli, demolizioni o interventi di recupero: facciamo il punto della situazione su alcuni edifici che stiamo monitorando da tempo.
Speranze infrante – Partendo proprio dall'ultima segnalazione sull'argomento, in merito a via Solferino, non possiamo che annunciare il tramonto di qualsiasi speranza di salvaguardia del caseggiato rosso: "Ad oggi è già interamente abbattuta, o quasi, la porzione di edificio porticato che sarebbe stata da tutelare" ci fa sapere l'architetto Ferrario. La demolizione degli edifici degradati consentirà, secondo il piano d'intervento, il proseguimento di via Santa Croce e la preparazione delle aree dove sorgeranno nuovi immobili.
Le ruspe dunque continuano a lavorare senza sosta e non c'è sensibilità storica che tenga: se le possibilità di arrestare in corsa un piano d'intervento già approvato dalla Soprintendenza erano minime, ora non resta che la certezza di aver perduto per sempre la possibilità di studiare le preziose testimonianze architettoniche che via Solferino ha custodito tra le sue mura per secoli fino a… ieri.
Il degrado a due passi dal centro – Non ci dobbiamo allontanare di molto per incappare in una delle più ostiche realtà della città: via Matteotti. Da anni caratterizzato dal degrado, il quartiere di San Michele si presenta oggi come una cortina pressoché continua di edifici fatiscenti. E proprio dell'altro giorno, mercoledì 21 luglio, è la notizia di un ennesimo crollo. A farne le spese un caseggiato da tempo abbandonato che ha visto cedere parte del muro esterno e del tetto. Per fortuna nessuna vittima, ma quest'ultimo crollo è un sicuro segnale d'avvertimento da non trascurare.
Abbattimento in vista – Immancabile anche in questo caso l'appello dell'architetto Ferrario: "Leggo del crollo di una copertura in un fabbricato nella centralissima via Matteotti a Busto Arsizio e subito della possibilità che il caseggiato venga demolito: trattandosi di un immobile storico e, almeno per quanto riguarda il corpo di fabbrica che affaccia su via Matteotti, anche pregevole a livello architettonico, non sarebbe il caso di prevedere la sua messa in sicurezza ed ipotizzare una sua ristrutturazione? Faccio solo notare che anche gli spazi urbani di valore storico (via Matteotti rientra tra questi) devono essere considerati beni culturali…". L'area per ora è stata transennata ma l'edificio sembra troppo pericolante e l'amministratore delegato di Agesp, Paola Reguzzoni, sembra aver disposto l'abbattimento di ciò che resta dell'edificio.
Notizie dal Conventino – Tuttavia non mancano i segnali positivi: a pochi passi di distanza è stata realizzata la tanto sperata messa in sicurezza del Conventino di via Matteotti. Anche qui l'area è stata transennata e l'operazione dovrebbe costituire il primo passo per il recupero di Casa Canavesi-Bossi. Grazie alla mobilitazione dell'avv. Walter Picco Bellazzi e degli arch. Pizzoli e Carbut e alla petizione di 1.500 firme presentata al sindaco, sembra confermata l'attenzione e l'impegno dell'Amministrazione per la rinascita dell'edificio cinquecentesco.
Soprintendenza in Cascina – Altra buona notizia proviene dal fronte della Cascina Burattana (situata in una traversa di via Boccaccio, in prossimità di Borsano), anch'essa vittima di recenti crolli, ma altrettanto caldamente difesa dall'associazione Amici della Cascina. Anche in questo caso si è voluto sollecitare il Comune, proprietario dello stabile, e la Soprintendenza, attraverso una raccolta di firme, giunta per ora a 500, ma ancora aperta. Matteo di Mattei, presidente dell'associazione, ci racconta i risultati ottenuti: "Qualche giorno fa è stato in
Cascina il Soprintendente Vicario Ing. Tavolato, il quale ha avuto modo di constatare i danni subiti dalla Cascina causa crollo del tetto e lo stato attuale in cui verte. Con lui abbiamo potuto stendere un piccolo progetto di intervento che dovrebbe, tramite la presenza della Sovrintendenza, cautelare la Cascina Burattana. Questo intervento diretto della Sovrintendenza avverrà verso metà settembre quindi c'è ancora la possibilità di continuare a raccogliere firme".
Sul piatto della bilancia – Per un edificio che scompare, dunque, altri sembrano avere una piccola speranza di salvezza. Nel frattempo è trapelata la notizia di un probabile avvio del cantiere in piazza Vittorio Emanuele per la prima metà d'agosto. Insomma, Busto Arsizio si prepara a importanti cambiamenti e noi non possiamo che augurarci che tutto ciò possa conciliarsi con la tutela del patrimonio storico e architettonico della città, convinti che un giusto compromesso tra modernità e salvaguardia del passato sia la migliore risposta per un efficace ripensamento della città.