Tra le pagine di un libro.. – "C'era una volta, e c'è ancora oggi, il villaggio di Tellaro. E' tutto costruito sulle rocce di un promontorio che sporge sul mare, ai piedi di una grande collina ricoperta da boschi di ulivi, così si legge nelle prime righe del delizioso racconto di Mario Soldati intitolato "Il polpo e i pirati".
Una breve storia che lo scrittore tramanda mettendo per iscritto la leggenda che, oralmente, i Tellarini (abitanti di Tellaro) si sono tramandati da generazioni. Un'antica storia legata ad uno dei borghi più affascinanti della Liguria, un paesino che entra dolcemente nel mare e lascia affacciarsi sugli scogli delle splendide casette colorate. E' proprio in questo luogo che Alberto Lavit, noto fotografo varesino, ha trovato la sua "seconda casa", trasferendosi spesso con la famiglia a passare le vacanze. Ma non solo per piacere Lavit si reca lungo la costa quest'anno. A portare il fotografo nella "sua" Tellaro è anche l'occasione di una nuova mostra personale, intitolata, San Giorgio e la formica di Tellaro, allestita (dal 31 luglio al 10 agosto) proprio nell'antico Oratorio En Selaà, nel cuore del borgo ligure.
Mito e tradizione – Proprio Lavit, autore di una trentina di scatti dedicati alla località marina ci racconta in breve l'antica leggenda riportata anche da Soldati: "Tellaro é famosa per la leggenda del polpo campanaro che in una notte tempestosa salvò la popolazione dall'invasione dei Saraceni aggrappandosi alle corde delle campane che per il vento erano uscite dal campanile di San Giorgio".
Un salvataggio prodigioso testimoniato dagli abitanti del borgo che hanno deciso di dedicare, al provvidenziale animale, un'intera facciata di una delle colorate case del centro che ospita anche un monumento all'impavido polipo marino.
Come per destino – Oltre a questa intrigante storia, che mescola la fantasia alla realtà, a ispirare il nostro fotografo è anche un evento particolare: "L'artista locale Carlo Bacci un giorno del mese scorso (ed io c'ero!) aveva installato una
sua formicona sotto la chiesetta appunto di San Giorgio ed è durata circa un giorno perché poi i soliti vandali notturni l'hanno distrutta", spiega Alberto Lavit. "Io ho avuto la fortuna di fotografarla e d'accordo con l'autore l'ho presa a pretesto per inventarmi una mostra con un titolo che incuriosisse la gente e potesse far vedere il formicone ai più".
Ci sarà un seguito? – L'esposizione mette quindi in luce, oltre alla bellezza indiscussa del borgo, anche l'attività di questo scultore locale. Passato, presente e forse anche futuro si trovano così oggi radunati in questa mostra dove Lavit propone un buon nucleo di scatti realizzati negli ultimi tre anni. Conclude Lavit: "La trentina di foto a colori autostampate 40×60 che espongo ritraggono vedute e scorci tutti intorno a San Giorgio. Da qui nasce il titolo della mostra. Poi… chissà che non ne nasca una nuova leggenda".
"San Giorgio e la formica di Tellaro"
Mostra fotografica di ALBERTO LAVIT
Oratorio En Selaà di Tellaro (SP)
ZONA PEDONALE
Inaugurazione: 31 luglio, ore 18.00
INGRESSO LIBERO
orari 17.00/23.00 dal 31/07 al 10/08 2010
-con il patrocinio del Comune di Lerici
-con il contributo del ristorante IL DELFINO di Tellaro