Miracolo agostano – E' proprio vero che le belle notizie arrivano quando meno te lo aspetti. Per esempio ad agosto, in una città semi-deserta: così accade a Busto Arsizio dove, in via Matteotti, si assiste in questi giorni al concretizzarsi di un intervento salvifico, da tanti e da tanto auspicato, ovvero la messa in sicurezza del Conventino (la cinquecentesca Casa Canavesi – Bossi). Già il mese scorso Agesp Servizi, responsabile dell'operazione di recupero dello storico edificio, aveva proceduto a transennare l'area, ma ora con l'arrivo di ruspe, gru e camion si rompono gli indugi e si passa finalmente dalle parole ai fatti. Martedì 17 agosto lo stesso amministratore delegato, Paola Reguzzoni, è salita di persona sulla gru per un sopralluogo, dando così il via ai lavori.
Intervento d'urgenza – A far scattare l'operazione è stato l'eclatante stato di rischio crollo di cui da tempo l'edificio dava segnale. Così Agesp a deciso d'intervenire
d'urgenza, senza neppure aspettare la delibera di giunta per l'autorizzazione, "prima che sia tropo tardi" dichiara Reguzzoni. Insomma, come da tempo sostiene il comitato a tutela del Conventino (avv. Walter Picco Bellazzi e gli arch. Pizzoli e Carbut), non c'è più tempo da perdere. E con loro a farsi sentire sono state altre 1500 persone che hanno sottoscritto la raccolta di firme per la salvezza dello stabile d'epoca. Al momento, dunque, gli operai stanno procedendo ad installare alcune paratie in ferro ed altri elementi di rinforzo e stabilizzazione dei muri portanti.
Una tesi da mettere in pratica – Può dunque tirare un sospiro di sollievo chi temeva che quelle transenne fossero un semplice palliativo senza un seguito concreto. "Questo edificio è troppo importante dal punto di vista storico-architettonico, non possiamo certo abbatterlo" ha dichiarato l'amministratore di Agesp. Coinvolti ovviamente nell'intervento di messa in sicurezza gli
architetti Rolando Pizzoli e Silvia Carbut, la cui tesi di laurea dedicata all'edificio dovrebbe fornire le linee guida per il recupero e la rifunzionalizzazione di Casa Canavesi-Bossi.
Ipotesi per il futuro – Secondo le ipotesi formulate nel loro lavoro di studio, il Conventino tornerebbe così ad accogliere al suo interno piccole botteghe artigiane, in linea con la storica vocazione commerciale della via Matteotti, ma anche degli spazi culturali, come ad esempio una biblioteca dedicata alla storia locale, e associativi. In questo modo si potrebbe iniziare a sperare che la rinascita dell'edificio possa a sua volta costituire il primo passo per riportare agli antichi splendori l'antica ed elegante via Principessa Elena, attualmente vittima del degrado. Per ora non possiamo che godere nel constatare che la salvezza del Conventino non è un miraggio nella calura estiva, ma finalmente una concreta realtà.