Il caso – In questa estate votata ai cambiamenti, con l'avvio della grande opera di recupero del centro storico, non poteva non riaffiorare, nella tranquillità dell'agosto bustese, l'eterna vicenda dell'ex calzaturificio Borri. Lo stabile situato in via Cadorna fu fondato nel 1892 da Giuseppe Borri secondo i modi tipici dell'eclettismo architettonico lombardo di inizio novecento e ancora oggi costituisce uno splendido esempio di archeologia industriale, oltre che una testimonianza preziosa della storia industriale della città.
Dalla scarpe…alle terme – Acquistato dal Comune di Busto Arsizio nel 2001, in questi anni lo storico edificio è stato oggetto di continue ipotesi di riutilizzo, nessuna delle quali ha poi incontrato una realizzazione effettiva. Nel frattempo, inevitabilmente, l'unica vera destinazione dell'antico stabile è stata diventare luogo di degrado e abbandono, oltre che di rifugio per i senzatetto. Ultima ipotesi, in ordine di tempo, era stata quella di destinarne l'uso a nuova sede di Agesp Servizi, con annesso tanto di centro benessere termale. Ma ora la vicenda sta prendendo una piega decisamente più…artistica.
ravvivato il ferragosto bustese con la proposta di trasformare l'ex fabbrica in un "polo culturale", che andrebbe così ad accogliere una preziosa collezione di capolavori pittorici del ‘900 italiano, messi a disposizione da un soggetto privato. Non nega, il sindaco, che sarebbe in ogni caso necessaria la partecipazione di investitori privati per la realizzazione del progetto che, ribadisce, non sarebbe una galleria, né un museo, quanto piuttosto una "cittadella", "un polo dedicato al bello e alla formazione", su modello di quanto fatto in città per il cinema (Baff e Villa Calcaterra) e per la musica (Villa Ottolini Tosi divenuta Casa della musica).
Concorde anche Luciana Ruffinelli, già docente di storia dell'arte, per anni assessore alla cultura del Comune di Busto Arsizio e ora consigliere regionale della Lega Nord, che in una dichiarazione ad un quotidiano locale afferma: "i poli museali a Busto ci sono già, e vanno valorizzati. L'ex Borri è stato acquistato per ospitare funzioni amministrative, vista la vicinanza con il municipio" e ancora "prima di decidere il sindaco farebbe meglio a mettere in piedi un comitato di esperti della materia per valutare quale possa essere la soluzione migliore. I musei vanno pensati e gestiti da persone competenti".