La condizione dell'uomo, visto nella sua nudità esistenziale, l'immagine della sua figura come immagine di un'esperienza interiore, questi sono i principali temi della pittura di Fabio Ilacqua che sabato 4 settembre inaugura la sua personale allo Spazio Cornici di Como. La mostra, che resterà aperta al pubblico fino al 23 ottobre, mette al centro i temi prediletti dell'autore che, in occasione di un'esposizione ospitata al Museo Viggiù lo scorso anno, aveva dichiarato: "Il mio soggetto è l'uomo e la vulnerabilità della sua condizione, non m'interessano nature morte o paesaggi. D'altra parte il volto umano non è forse un fantastico paesaggio in eterno stravolgimento? Io cerco di osservare la realtà e di cogliere quanto di non ordinario si cela nel quotidiano, cosa si nasconde sotto la superficie delle cose".
"Mi piace pensare che i soggetti dei miei dipinti vivano una propria esistenza, scevra dall'egoismo e dalla stupidità che caratterizza gli uomini. Il dipinto allora diventa una zona liberata, un'isola di felice anarchia. La pittura non è fatta per decorare una parete. La pittura è l'arma acuminata e deflagrante con cui portare avanti una vera e propria guerra. La pittura non deve avere fini, ma ha, ne sono certo, la capacità di sconfiggere la morte ed il trascorrere inesorabile del tempo".
La vulnerabilità dell'uomo è il tema di due campioni della neofigurazione, pittoricamente agli antipodi, ai quali Ilacqua si ispira più o meno dichiaratamente: Francis Bacon, con cui hanno dovuto fare i conti tutti i pittori
contemporanei e Lucien Freud. Amici di Bacon sono Graham Sutherland, lo scultore Henry Moore e, appunto, Lucien Freud (nato in Germania nel 1922 e trasferitosi in Inghilterra nel 1933), così come sempre a Londra – tanto che si parla di una "Scuola di Londra", improntata alla figurazione – agisce Frank Auerbach; Freud che porta addosso l'ingombrante cognome del fondatore della moderna psicanalisi, è dichiarato erede della figurazione baconiana, visto il suo interesse per il ritratto benchè costruito ancora su modelli protoespressionisti.
La materia densa e tormentata si sofferma su palpebre, torsi, labbra, sguardi profondi e capaci di penetrare lo sguardo di chi osserva le tele. Nella scena oggettuale della contemporaneità, Ilacqua pare richiamare la grande triade che si è dedicata alla figura umana: Giacometti, Bacon e Varlin. E tuttavia sarebbe riduttivo pensare a Bacon solo dal punto di vista contenutistico, perchè accanto al "grido esistenziale" si vede in lui il grande amore per la pittura, per la capacità di essa di esprimere e di costruire con eleganza; non a caso, il suo ciclo di lavori più noto è una serie di "d'apres" (cioè di
"interpretazioni da altri pittori") del ritratto di Papa Innocenzo X eseguito da Velàzquez.
La stessa passione per la pittura si incontra nei volti di Ilacqua che elegge l'Uomo a vero e indiscusso protagonista delle opere; personaggi e visi fatti di carne, nati dalla fantasia dell'artista o ripresi da personaggi incontrati casualmente per strada. Un viaggio tematico, espressivo nell'arte dove prendono corpo ombre e luci, la soglia e il limite dell'esperienza e della vita umane.
E sugli stessi modelli baconiani si sono basati anche lo svizzero Varlin o certe figurazioni lombarde e padane degli inizi degli anni Sessanta, vicine anche alle esperienze naturalistico-informali: in questo caso si parla di "Realismo esistenziale" e i nomi sono quelli di Bepi Romagnoni, Giuseppe Guerreschi, Franco Francese, Attilio Forgioli, Antonio Recalcati, Sergio Vacchi.
Fabio Ilacqua – Figure
Spazio Esposiztivo Cornici
Via Lecco 29 – Como
Dal 4 settembre al 23 ottobre 2010
Inaugurazione: sabato 4 settembre ore 17.30
Orari: dal martedì al sabato, 8.30/12.30 – 15.00/19.00
Per info: 031.3370349 iracfcornici@yahoo.it