Occhi ben aperti – I disastri che hanno colpito l'Italia negli ultimi anni, primo su tutti il terremoto che ha stravolto l'Abruzzo nel 2009. Le tragedie di oggi che ancora fanno sentire il loro dolore, il dolore fisico e il dolore morale. La sofferenza che accomuna e lega tra loro gli uomini. Vincenzino Vanetti volge lo sguardo verso tutto questo, guarda all'attualità e la trasforma in materia e colore. L'artista luinese espone un nucleo scelto di opere nella sua città, a Palazzo Verbania, in una mostra intensa e coinvolgente. Sul filo della vita, tra filiformi e terremoti, questo il titolo scelto per l'esposizione organizzata dalla Città e dal Centro Culturale Frontiera che apre sabato 4 settembre.
Consapevolezza e sdegno – E' lo stesso Vanetti a illustrare schematicamente ciò che espone: "Sono 20 opere realizzate in fil di ferro, le cui dimensioni variano dai 20 cm ai 3 metri di altezza e 12 opere realizzate con tecnica acrilica di un formato che si aggira intorno al metro o poco più". Continua Vanetti: "Le opere in fil di ferro sono state create tra il 1980 e il 2010. Gli acrilici sono stati realizzati dal 2008 ad oggi. Alcuni erano già stati abbozzati prima dell'aprile 2009, per l'esposizione realizzata nel 2008 presso la galleria Armanti. Uno degli argomenti di quella mostra erano i disastri naturali". Un corpus selezionato di lavori che propongono così la doppia anima dell'artista: la sua vocazione pittorica e il suo amore per la scultura. Una scultura esile ma fortemente espressiva. Così come espressiva è anche la pittura del luinese. Sulle sue tele l'artista sceglie di ritrarre la realtà, una realtà trasfigurata attraverso colori forti e figure deformate. I quadri di Vanetti ricordano la grande tradizione espressionista Europea, da Ensor a Kirchner, da Rouault a Soutine.
Senza mai tirarsi indietro – "I temi affrontati in questa mostra sono prettamente di ambito sociale, gli acrilici prendono spunto dai recenti problemi che si sono verificati nella zona dell'Aquila – continua Vanetti – Alcuni spunti arrivano da un analisi sull'attuale situazione sociale come i giovani, l'emarginazione, e le relazioni tra politica e chiesa". L'arte si fa portavoce di un importante messaggio: la presa di coscienza da parte di Vanetti rispetto al mondo in cui vive, che spesso non condivide, trova corpo attraverso le figure in fil di ferro e trova colore nel tele che raccontano il dolore dei terremotati. Come ben scrive nel testo di presentazione il critico Renato Valerio, amico di vanetti: "Senza veli e alcuna ambiguità di sorta Vanetti esprime qui tutta la propria indignazione di uomo e artista. I destinatari sono i gestori del potere coevo che, sordi ad ogni richiamo ai veri valori umani e sociali, nell'incedere scriteriato del loro cammino, continuano imperterriti a prospettarci il "loro futuro" ordito di bugie, vessazioni e corruttele, che mortificano l'esistenza di tutti".
"Sul filo della vita"
Personale di Vincenzino Vanetti
dal 4 al 26 settembre 2010
Palazzo Verbania di Luino
apertura da mercoledì a domenica dalle 10 alle 12
e dalle 15 alle 18
vernissage 4 settembre 2010 ore 18
Il primo giorno è previsto un annullo postale su quattro cartoline che riproducono due filiformi e due terremoti in esposizione.