Il legame con Arcumeggia – Ora il quartetto è al completo. Siamo andati a conoscere il luogo in cui vive e lavora Marco Zanzottera, scultore di origini milanese, varesino, o meglio valcuviano d'adozione. Da quasi vent'anni si confronta e lavora a stretto contatto con gli amici e colleghi Campagna, Corti e Conconi, il gruppo CCCZ che dal 18 settembre saranno ospiti nelle due sedi espositive, Sangalleria e Locanda del Pittore, nel cuore del borgo dipinto di Arcumeggia. Un luogo a Zanzottera molto caro: "Sono molto legato ad Arcumeggia per diversi motivi, oltre ad essere stato sindaco di Casalzuigno per due mandati, dal 1995 al 2004", ricorda l'artista.
Le tradizioni contadine – Quattro le opere ispirate ad Arcumeggia che saranno presentate alla Sangalleria, mentre alla Locanda del pittore troveranno posto le opere personali dei quattro autori di ispirazione libera. Zanzottera ha guardato agli affreschi del borgo, ma anche a quelle figure che ritraggono ancora oggi la realtà contadina del paese. "Una prima scultura è chiaramente
ispirata all'affresco 'Ragazza alla finestra' di G.Brancaccio – spiega Zanzottera – rivista secondo il mio modellato, per cui l'uccellino invece che essere nella gabbia è nella mano della giovane". Anche l'incisione realizzata dall'artista è dedicata a questo soggetto. La seconda opera invece è dedicata al periodo storico degli anni '50, alle figure raffigurate sui muri del borgo, in particolare alla 'Maternità' di B. Saetti e a quella di De Amicis. "Anche la figurazione che ho utilizzato rimanda a quegli anni". La terza opera invece è dedicata all'acqua, tematica comune già in passato affrontata dai quattro artisti: "Arcumeggia è caratteristica per le numerose fontane, fonti e lavatoi, in cui l'acqua scorre di continuo", precisa Zanzottera, "da qui l'idea di creare due mani in cui scorre un rigoglio d'acqua".
Un tocco in più – Presente anche nella scultura dedicata all'acqua, il colore è entrato col tempo nella materia scultorea lavorata da Zanzottera: "E' stato un passaggio naturale, dalle colorazioni proprie della materia a seconda delle lavorazioni, è nato il desiderio di dare dei tocchi di luce, di evidenziare alcuni dettagli, di sottolineare elementi come l'acqua all'interno dell'opera stessa", spiega. Una formazione tutta milanese quella dello scultore, prima al Liceo Artistico e poi all'Accademia di Belle Arti di Brera dove ha avuto il primo e fatidico incontro con la scultura. "Ho seguito anche il corso di decorazione, ma la scultura mi ha sempre catturato di più", confessa l'artista, "fondamentale per me è stata la scuola di ceramica che ho frequentato; lì è nato il mio bisogno di modellare la materia, di toccarla, sentirla nelle mani. Tecnicamente sono un modellatore, il mio strumento è la creta, anche se nel tempo ho lavorato materiali diversi, dal legno al bronzo, alla vetroresina…".
Il Professore – Zanzottera inizia la carriera dell'insegnamento giovanissimo, quando ancora frequentava le aule dell'Accademia. Prossimo alla pensione ricorda con piacere gli anni passati tra i giovani studenti, "quasi 25 anni di scambio reciproco".
L'uomo al centro di tutto – Nel tempo è cambiato moltissimo lo sguardo e i tratti dell'uomo raffigurato dall'artista. I visi morbidi nei tratti, ma decisi e duri nelle espressioni, hanno lasciato il posto a scorci di figura, tagli netti nel volto, magrezze e secche fisionomie. "Non mi sono mai distaccato dalla figurazione – spiega lo scultore – e in particolare dalla figura umana, anche quando le visioni dell'arte erano rivolte all'informale e all'astrazione. Queste tendenze, come le scelte delle avanguardie, hanno segnato il mio lavoro nella lavorazione della materia, ma mai nella scelta della rappresentazione del soggetto. Ho assorbito molti stimoli, anche dai miei colleghi con cui mi confronto da tempo, anche se non ho un esempio in particolare a cui mi rifaccio". Risale al 1979 l'esordio espositivo con una mostra personale alla Galleria Mioccio Arte Moderna di Milano; da allora numerose sono le presenze dello scultore ad esposizioni collettive e dal 1992 è sempre presente alle mostre del CCCZ.
Due passi a Cariola – A pochi minuti dalla casa dell'artista nel cuore storico di Casalzuigno si raggiunge la frazione di Cariola dove Zanzottera sta sistemando quello che diventerà il suo studio, il luogo di lavoro. A due passi da questo, salendo nelle strette vie ciottolate si raggiunge un vecchio cortile in fase di ristrutturazione immerso nel verde: "Il luogo in cui mi ritirerò a lavorare tra qualche anno, quando non avrò più l'impegno della scuola e potrò dedicare più tempo alle mie opere", confessa Marco Zanzottera.