Entrare nello studio di un artista. Scoprire i suo mestiere, i suoi attrezzi, la sua fantasia che prende corpo e colore. La magia del momento della creazione e la gioia al termine di un bel lavoro. Roberto Caielli ha avuto una grande fortuna, quella di conoscere e vedere all'opera uno dei pittori più amati da Daverio, Adelio Colombo. La mostra Il tempo a casa Colombo che apre il 23 ottobre parla di quest'incontro tra il fotografo e l'artista. Negli scatti in bianco e nero di Caielli si ritrovano gli oggetti cari al pittore, la sua intimità e si fa rivivere la sua memoria. Ormai scomparso da 26 anni, Colombo continua a vivere attraverso i suoi dipini e oggi viene omaggiato dal suo paese con quest'interessante esposizione. E' lo stesso fotografo a raccontarci come nasce questo progetto, partendo dalla sua amicizia col pittore.
Roberto Caielli in che occasione ha conosciuto Adelio Colombo?
"Frequentavo lo studio dell'Adelio quando avevo 6 anni. Lui era un amico di famiglia, e io passavo lì i pomeriggi subito dopo la scuola. Casa sua infatti, a Daverio, era ed è tuttora a 200 metri dalle scuole. Imparavo, per quel che potevo, a dipingere. Il suo soggetto preferito erano i melograni e le pannocchie, le metteva su un tavolo con un po' di vasi, bicchieri e bottiglie e io dipingevo quelle nature morte".
Ha un ricordo particolare legato all'artista?
"Un ricordo particolare… ricordo che era una persona molto tranquilla, molto calma, me lo ricordo sempre e soltanto dentro lo studio, coi quadri, passava tutto il tempo li, credo che abbia dedicato una vita alla sua arte".
Com'è nata l'idea di questa mostra?
"E' cominciata cosi: avevo il compito di fotografare i quadri di Adelio Colombo per un libro, e ho passato un pomeriggio nel vecchio studio, o in quello che è rimasto, dell'artista daveriese e in casa della figlia Giovanna, casa Colombo. Ferdinando, il fabbro, ha cominciato a smontare le cornici dei vecchi quadri perchè potessi riprenderli senza riflessi, e istintivamente ho cominciato a fotografare questo gesto del Ferdi, di smontare e rimontare le cornici, di scoprire l'interno, e poi ho fotografato giovanna che guardava attenta, e poi mi sono reso conto che tutta la casa era piena di cose da fotografare: gli oggetti ordinati sui mobili, la scala, i quadri appesi alle pareti, i libri sugli scaffali, un lavandino nel garage dove Colombo lavava i pennelli, i cavalletti e i colori secchi sulla tavolozza. Il "tempo" veniva percorso due volte, a ritroso dal Ferdinando alla ricerca del cuore materico dell'arte del Colombo, e in avanti, nella cura quotidiana con cui Giovanna custodisce se stessa e i suoi ricordi insieme a quello del padre pittore. Questo è il contenuto, in fondo un racconto di un pomeriggio a casa Colombo, delle 14 stampe che compongono la mostra.
Quest'eposizione avrà un seguito?
"Le 14 stampe esposte a Daverio sono una anteprima di un percorso più ampio che porterà queste foto e l'Adelio Colombo un po' in giro, qualche data è già stata fissata, per esempio a fine febbraio presso la Galleria Fiaf Le gru di Valverde (Ct), l'ente che organizza l'Etna Photo meeting. Questa cosa è interessante secondo me, può avere un senso portare un lavoro del genere e soprattutto il nome di Adelio Colombo, un pittore molto "locale", non valorizzato dai giri commerciali delle aste d'arte, poco o per nulla conosciuto? Me lo hanno chiesto molti, e penso che Colombo fosse un grande pittore. I suoi "muri" che pendono dalle pareti di molti daveriesi e varesotti sono opere di livello assoluto, e la sua è stata una storia di un uomo semplice che ha dedicato senza enfasi e senza eccessi la sua vita alla sua arte".
Per questi scatti ha scelto una procedura particolare?
"Nel percepire tempo a ritroso verso la memoria e tempo in avanti verso il quotidiano trascorrere, ho deciso che avrei impostato l'otturatore con la particella essenziale nell'idea comune di tempo, il secondo. Tutti gli scatti indipendentemente dal soggetto sono stati allora realizzati con un secondo impostato sulla fotocamera, a mano libera, per sentire fluire dentro la fotocamera stessa il trascorrere del tempo minimo essenziale, il secondo. Questa è la tecnica di base utilizzata per questo lavoro".
E per quanto riguarda la stampa?
"Per quanto riguarda la tecnica di stampa, non è meno importante: le stampe sono state realizzate nel mio laboratorio, artigianalmente, in un bianco e nero molto profondo e relativamente caldo con accenti sulle gradazioni dei neri per enfatizzare l'effetto del "nero su nero". Le foto sono stampate su carta 100% cotone e 100% naturale, priva da qualsiasi acido e sbiancante ottico, con inchiostri a base pigmentata, lucidate a mano "all'acqua" e poi montate dentro passepartout senza acidi e rigorosamente senza vetro per enfatizzare il contatto visivo con la trama della carta. E' la stampa fine art, che poi è il mio mestiere, un mondo incredibile che mi ha emozionato fin dal primo incontro con i maestri di questa tecnica".
Quali sono i soggetti che ama di più fotografare?
"Non ho un soggetto preferito. Mi piace il mezzo, la macchina fotografica, che sia l'ultima digitale o una vecchia polaroid, e mi piace il formato della stampa fotografica, è come il buco dove cadono il coniglio bianco e Alice in Alice nel Paese delle meraviglie. Non per nulla Lewis Carroll è stato un importante fotografo… Ho solo sostituito il mezzo insomma, prima scrivevo libri, adesso faccio fotografie, ma il senso è sempre lo stesso".
Sabato 30 ore 16: Colloquio con Paolo Zanzi su Adelio Colombo e i pittori locali, il destino delle loro storie, delle loro persone, dei loro quadri.
Domenica 31 ore 10.30: Colloquio con Roberto Caielli sulla fotografia digitale e la stampa Fine Art.
IL TEMPO A CASA COLOMBO
Memoria di un pittore e quotidianità degli affetti
nelle stampe fotografiche di Roberto Caiell
Sala Consiliare del Comune di Daverio
Inaugurazione: Sabato 23 ottobre ore 17.30
Orari di apertura: Domenica 24 mattino 10.00 – 12.00; pomeriggio 15.00 – 18.00;
Sabato 30 pomeriggio 15.00 – 18.00;
Domenica 31 mattino 10.00 – 12.00; pomeriggio 15.00 – 18.00