L'interno della ChiesaL'interno della Chiesa

Gioiello barocco – Nel centro storico di Gallarate sono in corso i restauro di uno dei suoi tesori più preziosi: dopo la Basilica di Santa Maria Assunta  e il monumento nazionale di San Pietro in Piazza Libertà, a ricevere adeguati interventi di ripristino e valorizzazione è questa volta la piccola chiesa di Sant'Antonio Abate, situata in piazza Ponti, quasi nascosta tra gli edifici adiacenti, ma che costituisce indubbiamente il gioiello barocco della città. Decisamente considerevoli le operazioni  di restauro previste, volte a rendere agibile e funzionale l'edificio sacro. E, di conseguenza, l'ammontare dei costi, così come le tempistiche, non saranno da meno: 450mila euro solo per il primo lotto, appena avviato, principalmente rivolto all'impiantistica, ma anche ad un iniziale restauro degli affreschi.  La chiesa, infatti, racchiude preziose testimonianze storiche e artistiche, a livello pittorico e scultoreo, oltre che architettonico.

L'antico oratorio – Si hanno poche notizie sulle origini di questa chiesa che probabilmente fu costruita sui resti di una precedente. Tuttavia si sa con certezza che già nel XV secolo esisteva in questo luogo un omonimo oratorio, sede di varie confraternite. Nella seconda metà del XVIII secolo la chiesa venne ricostruita totalmente, sino ad assumere l'attuale configurazione, ispirata ad un barocco misurato ed armonioso, come rivelano gli affreschi del canonico bustese Biagio Bellotti.  Dello scultore gallaratese Giuseppe Rosnati  è invece la statua di Santa Marta. 

L'opera di Paolo CalignanoL'opera di Paolo Calignano

Arte antica e contemporanea – Numerosi i restauri ricevuti nei secoli, l'ultimo dei quali nel 1962, a cura dell'architetto Francesco Moglia, volto principalmente ad evitare che la chiesa si deteriorasse eccessivamente. In tale occasione fu inoltre abbattuto il campanile, venne aperta un'altra facciata sul lato opposto a quella originaria e fu anche realizzato l'inserimento di vetrate eseguite da Silvio Zanella. Nel 2004 la chiesa è stata, a suo modo, protagonista di Zat, Zone Artistiche Contemporanee, evento di arte pubblica realizzato dall'allora Gam di Gallarate: alle sue pareti  era, infatti, appoggiato l'opera "Il doppio all'altezza delle spalle", l'enorme scheletro in legno alto 6 metri realizzato dall'artista Paolo Calignano. 


Benefattori cercasi – Per finanziare l'operazione la parrocchia ha ottenuto un prestito dalla Regione di 200mila euro, da restituire nel tempo, che andrà a coprire la metà del costo delle operazioni del primo lotto. E il resto? Don Franco Carnevali confida nel buon cuore dei gallaratesi che, per tradizione e devozione, hanno sempre dimostrato affetto nei confronti della chiesa di S.Antonio.  In forse anche un finanziamento da parte della Fondazione Comunitaria del Varesotto. I lavori nel frattempo hanno preso il via e così tra qualche tempo Gallarate potrà tornare ad ammirare questo gioiello sacro nel suo antico splendore.