Passato e presente: dialoghi sempre aperti – Come nasce una città e in che modo la sua storia plurisecolare influenza la nostra vita oggi? Che rapporto c'è tra tre grandi capitali europee come Roma, Parigi e Torino nel Seicento? Maria Cristina Loi, docente di Storia dell'Architettura presso il Politecnico di Milano, ha tenuto la seconda conferenza sul Barocco, organizzata da Italia Nostra, sezione di Varese con la collaborazione dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Varese. "Scenari di Città nel Barocco" è stato il titolo dell'incontro aperto al pubblico che ha portato alla scoperta di un'interessante antologia di prospettive scenografiche e grandi interventi urbanistici dei maestri dell'architettura barocca.
"Molte strade amplissime e dirittissime, talché può ciascuno a piedi, a cavallo, e in cocchio partirsi di che
luogo si voglia di Roma e andarsene per dirittura alle piú famose devotioni". Questo lo spaccato in presa diretta di Domenico Fontana, architetto di Papa Sisto V (1585-90) al quale venne affidato il compito di unire le grandi basiliche di Roma attraverso strade rettilinee, che hanno come punti focali gli obelischi e per scena di fondo le facciate monumentali delle chiese. Così la "città immortale" ha cambiato volto, diventando modello per molti inteventi nei secoli futuri.
Affascinante la topografia di Roma del 1748 incisa da Giovanni Battista Nolli, grande ingegnere e cartografo italiano, originario di Como. Maria Cristina Loi ha presentato i campioni e i grandi progetti dell'architettura Barocca: da Bernini a Borromini, da Piazza S. Ignazio firmata da Filippo Raguzzini fino alla facciata di Santa Maria della Pace di Pietro da Cortona, tutti capolavori storici impressi e canonizzati nelle pagine di Rudolph Wittkower, Eleonora Bairati e Anna Finocchi. "Ancora oggi queste grandi città – ha proseguito Loi – vivono di quei sistemi viari, di quelle modifiche e soluzioni architettoniche che hanno saputo modellare il tessuto cittadino".