Dichiarazioni ambigueDichiarazioni ambigue

Ci tiene ad essere preciso riguardo le tecniche, la composizione e i riferimenti stilistici dei suoi ultimi lavori. Il noto designer e artista gallaratese Ambrogio Pozzi, che abbiamo raggiunto per telefono, ci spiega lo stretto rapporto tra scelte artistiche e soluzioni espressive, tra linguaggio e contenuto, in una parola, insomma, le motivazioni curatoriali della mostra "Il mio rosso brucia" allestita a Varese fino al 10 dicembre.

Nel dar forma alle proprie idee, Pozzi crea uno stretto dialogo tra le sue singolari figurazioni e astrazioni e le potenzialità espressive del materiale che di volta in volta impiega. Nella mostra, volta a delineare una panoramica della sua articolata attività artistica, si apre un ventaglio di proposte basate su quattro principali linee creative: i cristalli, le ceramiche, le cromotarsie e i quadri dipinti e digitali.

Di grande interesse le opere in cristallo, materiale complesso e dalle mille possibilità espressive, arricchito da un maggior contenuto di piombo (24%) che fa

LunoidiLunoidi

aumentare non solo l'indice di rifrazione, e quindi la lucentezza, ma anche il peso, rendendo più difficile l'opera del maestro. In tali lavori, che abbracciano un periodo che va dal 1986 al 2003, convivono la dimensione ironica e quella lirica, come avviene del resto nella maggior parte delle creazioni di Ambrogio Pozzi.

Le cromotarsie, invece, sono dei veri e propri puzzle di legno che prendono vita in accese cromie e nei quali l'ironia la fa spesso da padrone. I "Teatrini" mettono in scena "Amori a Venezia", "Male lingue" e "Incontri fantastici". L'innovazione si fa visibile in alcune proposte geniali quali lo "Human Italian Bonsai", una sorta di giardino zen in miniatura "umanizzato" da particolari aggiunte. O i profili intarsiati degli "Sciamani", personaggi ricorrenti nella produzione di Pozzi, capaci di comunicare con l'aldilà e di interpretare messaggi onirici e fantastici. E come in una semiotica di specchi, le figure e i colori parlano: «Il mio rosso "brucia", il mio nero "parla", il mio bleu "vola", il mio giallo "sogna"…».

Nel campo delle ceramiche, l'artista gallaratese vanta una lunga tradizione, con alle spalle un'interessante

Venere di MiloVenere di Milo

ricerca sui "volumi puri" propria del designer, con nomi quali servizio "Duo" in porcellana per Rosenthal, set "Cono" per Cardin e progetto "Alitalia" del 1970 sviluppato con l'amico Joe Colombo. Le proposte artistiche, meno vincolate alle problematiche funzionali e di sobrietà stilistica, vanno dalle declinazioni in bianco e nero del semplificato vaso "Venere" alle ricerche di forme primordiali delle "Nature", dagli ironici "Spiritelli", che possono addirittura avere per occhi cristalli Swarovski, alle presenze figurate come "Diabolik" e "Batman". Completano la gamma, pezzi di naturale bellezza eseguiti con la tecnica "raku".

Altra strada seguono i dipinti, talvolta fedeli ad una figurazione stilizzata, talvolta giocati su una fluida astrazione che si fa spazio nell'opera digitale. Tutte le opere e tutte le tecniche trovano ideali punti di congiunzione, mettendo continuamente alla prova l'acribia e l'invenzione di Pozzi.

"Il mio rosso brucia"
Mostra personale di Ambrogio Pozzi

Dal 20 novembre al 10 dicembre 2010
Varese, FG Interior Design
Via Amendola 5, tel. 0332. 821311
Inaugurazione: sabato 20 novembre, alle ore 18.00
Orari: feriali e sabato dalle 9.30-12.30 / 15.30-19.30