Negli ultimi giorni di vita, prima di scomparire nel 2005, il suo dolore più profondo non fu quello fisico, ma quello di " non poter andare nel suo studio e dipingere". Enrica Turri Bonacina, nata nel 1917, ha potuto, nella sua esistenza, tirare di scherma, sciare "con i pantaloni larghi alla zuava", remare e dipingere. Indelebile, nelle sue tele, resta la traccia e l'insegnamento dei Chiaristi e le frequentazioni di amici-artisti incontrati entro il suolo varesino come Angelo Frattini, Luciano Ferriani, Giuseppe Montanari, Carluccio Prevosti e Aldo Guenzani. E ancor più indelebile resta l'amore che Enrica Turri Bonacina ha sempre nutrito per il borgo di San Fermo che vide trasformarsi nei decenni ma che, ancora oggi, ospita ogni estate e per suo imput la rassegna d'arte 'Pittori e scultori a Penasca di San Fermo'.
La vita dell'artista risulta come punteggiata di tanti
eventi dolorosi, attraversati soprattutto negli anni della Guerra, ma di altrettanti segni di speranza e di intuizioni lungimiranti. È del 1947 il progetto condiviso con il marito Luigi della Casa di Cura "Villa San Fermo", fondata con la consapevolezza dell'importanza del ricovero e della cura di giovani altrimenti destinati all'ospedale psichiatrico. Nel tempo, la struttura ha poi accolto giovani disabili evolvendosi ed aggiornandosi alle nuove esigenze mediche, gestionali e strutturali.
La raccolta – Oggi la Fondazione Bandera di Busto Arsizio allestisce un'ampia rassegna di suoi dipinti ad olio e acquerello, che ripercorrono le principali tematiche e tappe biografiche leggibili anche dalle pagine di diario riscoperto solo qualche tempo fa e messo nero su bianco durante il periodo più buio della Guerra, vale a dire dal maggio 1943 al maggio 1945. Il diario, scritto in forma di lettera al marito lontano in guerra (Luigi rimase lontano tra la campagna di Russia e la prigionia a Saida in Algeria per tre lunghi anni), permette di scoprire non solo il duro e tragico periodo trascorso dalla giovane sposa, ma anche diversi momenti della vita di Enrica a Milano presso lo studio d'artista di Gino Moro. Nello scritto autobiografico, pubblicato dai familiari sul sito http://www.enricaturribonacina.com/diario/, si intravedono anche i suoi rapporti con gli altri artisti, magari sfollati a Varese per fuggire ai bombardamenti milanesi.
Mostra antologica della pittrice varesina
Enrica Turri Bonacina (1917 – 2005)
Dal 12 dicembre al 30 gennaio 2011
Fondazione Bandera per l'Arte
Busto Arsizio, Via Andrea Costa 29
Tel. 0331.322311 – cell. 348 / 4412139 – www.fondazionebandera.it
Inaugurazione: domenica 12 dicembre 2010 ore 17.00
Ingresso Libero
Orari: martedì – venerdì 15.00 – 19.00
sabato – domenica 10.00 – 12.00 e 15.00 – 19.00
Chiuso lunedì