mista su cartoncino, Courtesy
Galleria Roberta Lietti, Como
Siciliano trapiantato giovanissimo a Como, Ico Parisi (Palermo, 1916 – Como, 1996) – pittore, architetto, fotografo e designer – rappresenta con la sua versatile produzione un unicum nel panorama artistico comasco del dopoguerra. La sua cospicua attività è documentata da migliaia di disegni, fotografie, vetri, ceramiche ed installazioni, conservate oggi nell'omonimo Archivio, realizzato ed ospitato dal 2007 presso la Pinacoteca Civica di Como. Per l'occasione il gemellaggio delle due gallerie propone una ventina di opere che segnano alcuni punti nodali della sua visione, illustrandone sinteticamente personalità, amicizie e legami artistici.
Apocalissi e Utopie – Ironico, pungente, a volte addirittura dissacrante, Parisi attacca senza remore la condizione sociale del suo tempo per riflettere sul progressivo, quanto irreversibile, stato del degrado esistenziale. In questo triste scenario, la vita quotidiana mostra con i suoi prodotti tecnologici (dalla lavatrice al televisore, dal frigorifero all'automobile) i germi di un'apocalisse già annunciata e continuamente mascherata da appelli affabili e accattivanti. Come scrive lo stesso artista nel catalogo della mostra realizzata a Palazzo dei Diamanti a Ferrara nel 1981, si tratta di «un panorama di futura felicità nella quale la vicina apocalisse viene soffocata nel bagno di schiuma». Quel bagno di schiuma allettante, morbido e colorato che narcotizza la mente innescando comportamenti
tecnica mista su carta, Courtesy
Galleria Roberta Lietti, Como
sconsiderati e lesivi.
Nasce da questo audace concetto la cosiddetta Apocalisse gentile, un ciclo di lavori eseguiti nella seconda metà degli anni Settanta che culminerà in una serie di simboli ipertrofici – come muri e torri – volti a creare una nuova dimensione urbana. Temi, questi, che lo porteranno a promuovere gli onirici Crolli edificanti: isolati cedimenti materici che rappresentano gli unici, veri, antidoti ad una possibile riedificazione umana. Immagini forti, senza dubbio provocatorie, a cui approda dopo la realizzazione di alcuni progetti utopici ed irrealizzabili, come i Contenitori umani, che lo videro ispirarsi alle provocanti forme del corpo femminile, e la Casa esistenziale, postulata e disegnata – tra il 1974 e il 1976 – in occasione della celebre Operazione Arcevia.
Una creatività multiforme, segnata da un'incessante sperimentazione, propone, accanto a questi "schiaffi al consumismo", anche opere spoglie di qualsiasi vena polemica. Ne sono un esempio i due esemplari in palissandro dell'elegante Sedia 691, realizzata nella prima metà degli anni Cinquanta per casa Trombetta a Como, e le due piccole sculture-oggetto in vetro di Murano (datate al 1993) che rivelano la capacità di Parisi di infondere e perpetuare – in tutti i suoi lavori -una raffinata ed impareggiabile leggerezza.
Ico Parisi
fino al 29 gennaio 2011
Milano, Ca' di Fra' Arte Contemporanea
via Carlo Farini 2
Tel/fax +39 0229002108
Orari: lunedì – sabato 10.00 – 13.00 / 15.00 – 19.00
gcomposti@gmail.com