Emanuele Banterle (Direttore Teatro G. Pasta Saronno)
Il meglio: nonostante la crisi la campagna abbonamenti del Teatro Giuditta Pasta si è conclusa con una crescita del 7%.
Il peggio: un nuovo taglio al fondo dello spettacolo che ha visto ridurre (ad attività praticamente svolta) anche i finanziamenti del 2010 a sostegno del Teatro con la prospettiva di un ulteriore tragico taglio per il 2011 che metterebbe definitivamente in ginocchio il settore.
L'auspicio: che la fame di cultura che molti manifestano contrastando nei fatti l'ormai tristemente famoso detto che "la cultura non si mangia" convinca i politici a salvare il Teatro nella sua più nobile e radicata tradizione.
Delia Cajelli (Direttrice artistica Teatro Sociale, Busto Arsizio)
Il meglio: l'attività didattica che si svolge al teatro Sociale di Busto Arsizio, grazie alla fattiva collaborazione dell'associazione culturale "Educarte". Attualmente sono in corso due laboratori di recitazione, finalizzati all'allestimento di uno spettacolo teatrale: i più piccoli porteranno in scena "Cuore", in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia; gli adolescenti stanno lavorando sul "Purgatorio" di Dante Alighieri e sulla poesia legata al tema del mare. La perla di questa stagione è, poi, sicuramente la rassegna "Tutti all'Opera".
Il peggio: in teatro il peggio non può esistere perché ci si occupa di arte e bello. Ci sono sicuramente delle difficoltà da affrontare come i recenti "tagli alla cultura". Anche se, a mio parere, il meccanismo del Fus – Fondo unico dello spettacolo andrebbe revisionato. Attualmente prendono fondi, e in alcuni casi anche molti, sempre le stesse realtà. Sarebbe più giusto attuare una politica del "poco per tutti", con una maggiore attenzione per le compagnie giovani o per i progetti legati a bambini e ragazzi.
L'auspicio: mi auguro che il teatro Sociale possa diventare, finalmente, pubblico. Stiamo "lavorando" in questo senso con il Comune di Busto Arsizio. Ho, poi, un altro grande sogno: il recupero architettonico dell'edificio, anche degli affreschi ottocenteschi, oggi nascosti sotto la contro-soffittatura.
Maurizio Castiglioni (Direttore Artistico Caffé Teatro di Samarate)
Il meglio: la collaborazione con il Teatro Condominio di Gallarate. Due le serate proposte: con Sergio Sgrilli e con Flavio Oreglio che hanno restituito al pubblico la vera anima del cabaret, quella basata sull'improvvisazione e il rapporto con il pubblico.
Il peggio: gli spettacoli segmentati nei quali diversi artisti si susseguono sul palcoscenico proponendo sketch di pochi minuti. In tal modo viene a mancare la possibilità di creare un rapporto confidenziale con il pubblico, viene a mancare la spontaneità e l'improvvisazione. Si perde, insomma, l'anima vera del cabaret.
L'auspicio: che vi sia un ritorno alle origini e che si riesca a recuperare il valore vero del fare spettacolo.
Chicco Colombo (Arteteatro)
Il meglio: il debutto teatrale con mio figlio Paolo nella produzione di teatro con figure ".Memorie a Fondo " per il festival castelli di Lago 2010. Un'esperienza indimenticabile e di grande soddisfazione.
Il peggio: chi non mi ha pagato il mio lavoro per tenersi i miei soldi per risolvere i propri problemi e poi "predica" a favore della cultura. Basta noi che rischiamo con le nostre imprese teatrali non vogliamo avere a che fare con intellettuali incapaci e fallimentari!!
L'auspicio: che Arteatro i possa realizzare la Produzione Teatrale com Familie Floz di Berlino alla faccia dei dilettantismi locali! E che chi deve chiudere, chiuda non è obbligatorio tenere in vita baracconi pseudo culturali. Per finire, che il Presidente della Provincia Galli mi dia l'appuntamento che ho chiesto 14 mesi fa, oppure la smetta di dire che si occupa del territorio e delle sue imprese.
Filippo De Sanctis (Direttore Teatro CheBanca!, Varese)
Ii meglio: la conferma che c'è una persona interessata a realizzare il tanto atteso teatro di Varese. Altro punto a favore dell'anno è che nel nostro teatro il pubblico non è mai mancato. Vorrei elogiare in questa sede anche il più modesto, professionale e gentile artista che ci abbia fatto visita in questo 2010: Massimo Ranieri.
Il peggio: il peggio non è da ricercarsi nelle persone ma tanto nelle loro tasche. Noto la sempre minore apertura a spendere i propri fondi per uno spettacolo teatrale o un evento culturale. Rinunciare alla cultura è sempre un peccato. Vorrei appellarmi anche al senso di responsabilità degli operatori culturali varesini nel chiedere fondi agli enti pubblici. Il Teatro di Varese è privato e conta su pochissimi fondi comunali.
L'auspicio: che gli artisti possano venire incontro al pubblico diminuendo i propri prezzi dei biglietti e che i cittadini diano più valore alla cultura, magari concedendosi una sera a teatro.
Adriano Gallina (Direttore Fondazione Culturale Gallarate)
Il meglio: a fronte di un anno teatrale che si è caratterizzato – contro ogni aspettativa – per un'ottima "tenuta" nella partecipazione del pubblico al Teatro Condominio "Vittorio Gassman", trovo però che forse – sul piano nazionale – il meglio si sia visto paradossalmente in TV, con "Vieni via con me": non tanto (o non solo) per la qualità della trasmissione quanto per il "messaggio simbolico" che il programma, con la sua incredibile e costante audience, ha lanciato: un segnale che lascia ben sperare.
Il peggio: il fatto che il mondo della cultura sia stato costretto – anno 2010! – a rispondere nelle piazze e in altre forme al taglio generalizzato delle risorse destinate in generale all'universo della mente, dell'anima e dello spirito contrapposti al dominio (mentale, etico e politico) delle "pance". Sostenere che "con la cultura non si mangia" è non solo grave (e profondamente volgare, veicolo com'è di una visione impoverita secondo cui alla fin fine "l'uomo è ciò che mangia") ma anche profondamente miope ed antistorico. Anche, si badi, sul piano strettamente economico. E' la battuta di chi contrappone un eterno – e ben misero – presente ad un possibile – e forse ricco – futuro.
L'auspicio: il superamento diffuso e radicale di quanto sopra, sul piano più strettamente tecnico e settoriale; vorrei che le imprese teatrali tornassero a ragionare e produrre un Teatro di Prosa denso, in grado di essere realmente una finestra sul mondo, un momento di pensiero. Un teatro che recuperi le ragioni del proprio essere altro dalla televisione (anche da quella "buona"), in grado di rinnovare al contempo scena e platea, di parlare ai giovani senza giovanilismo e ai meno giovani senza conservatorismi e anacronismi linguistici o tematici.
Andrea Gosetti (Dir. Intrecci Teatrali)
Il meglio: artisticamente posso dire che ho visto molte realta' teatrali muoversi culturalmente e creare un campo fertile! Questo lo trovo molto positivo! La contaminazione che c'é stata con diversi artisti locali dove insieme si é costruito un percorso artistico che portera' ottimi frutti!
Il peggio: il poco valore e il poco rispetto che assume la cultura.
L'auspicio: un anno all'insegna di nuove contaminazioni artistiche alla ricerca del valore dell'arte.
Silvia Priori (Direttore Teatro Blu – Centro di sperimentazione culturale di Cadegliano)
Il meglio: il successo per la realizzazione di progetti teatrali transfrontalieri basati su grandi reti di enti pubblici, l'arricchente collaborazione con Moni Ovadia che ci ha permesso di creare Shabbes Goy, la nostra nuova produzione ora in tournèe internazionale, la creazione della Piccola Scuola di Teatro a Marchirolo e soprattutto la realizzazione di Cadegliano Festival – Piccola Spoleto – festival delle arti sceniche e figurative per commemorare il centenario della nascita del Maestro Gian Carlo Menotti nato a Cadegliano. Trasformeremo Cadegliano in una piccola Spoleto creando ponti artistici con Spoleto, New York e Gifford (Scozia).
Il peggio: l'indifferenza del governo verso la crescita culturale, l'appiattimento delle coscienze.
L'auspicio: creare ponti artistici internazionali con istituzioni pubbliche e private che contribuiscano a creare confronti più arricchenti.
Silvia Sartorio (Dir. Art. Interpretando Suoni e Luoghi)
Il meglio: il pubblico che ha seguito in numero sempre crescente con calore, costanza, passione e curiosità intellettuale sia la nostra rassegna che altri eventi musicali e artistici di qualità sul territorio, spesso in luoghi decentrati. Veder realizzato il proposito di coinvolgere in un unico progetto allievi, musicisti, attori e pubblico.
Il peggio: la morte di Riccardo Prina, grande mente e grande anima, che ha lasciato un vuoto immenso.
L'auspicio: continuare il percorso iniziato con nuovi stimoli, per creare altri momenti da condividere, in cui la musica e la "poesia" lascino il segno. Ricordo in questa sede anche il più modesto, professionale e gentile artista che ci abbia fatto visita in questo 2010: Massimo Ranieri.