Se a Gallarate sarà la volta della scultura di Alberto Giacometti al MAGa, Busto Arsizio vedrà i musei civici sotto le direttive del nuovo conservatore Valeria Ferrè. A Varese, con Andrea Campane alla guida del comparto VII del Comune denominato "Servizi culturali, museali, ricreativi e di promozione del territorio", le due realtà museali sotto i riflettori saranno ancora una volta Villa Panza e il Castello di Masnago. E chissà se vedremo nuovamente all'orizzonte una collaborazione tra le due istituzioni come avvenne per la mostra del "Volo", seguita, al dire il vero, solo da percorsi paralleli.
Se infatti per il 2010 la Villa sul Colle di Biumo ha portato a Varese l'ironico Rauschenberg e la raffinata Christiane Lohr (in mostra alla Galleria Oredaria Arti Contemporanee di Roma fino al 5 febbraio con un titolo assai differente da quello nostrano: "Dilatare lo spazio" invece del varesino "Dividere il vuoto"), il Castello di Masnago ha visto tra i più grandi avvenimenti la celebrazione per il 90° del Circolo degli Artisti di Varese e ArtParty di Morandini, Blumer & Co.
Ancora nella Città Giardino per il 2011 proseguirà il cammino all'insegna della scultura a Villa Recalcati con tre nuovi protagonisti: Vittorio Tavernari, Carlo Zauli e Nino Cassani. Villa Baragiola, invece, ospiterà la grande
mostra dedicata ai centodieci progetti e agli studi degli allievi dell'Accademia di Mendrisio: "Trasformazioni architettoniche e urbane nella città di Varese, centro e periferia".
Grande attesa e desiderio di "nuova primavera" anche per le altre realtà museali della provincia: da Castiglione Olona, citata più volte nel nostro "meglio-peggio" con l'auspicio di un deciso e vigoroso rilancio dei musei cittadini, a cominciare dal MAP, fino alla Valganna. Ma anche Tradate, con il nuovo Museo dei fratelli Boga che cresce a vista, si appresta ad una sorta di "rivoluzione contemporanea" che non potrà lasciare indifferenti i vicini luoghi espositivi votati alle arti del XX e XXI secolo. Capovolgimenti in vista per il MIDEC di Laveno che dovrà pensare al "dopo Zanella".
Ma quale anno ci apprestiamo a lasciarci dietro? Un 2010 che per molti è sinonimo di una sola cosa: le bellissime mostre dedicate alla scultura ed allestite in Villa Recalcati (serie che è stata inaugurata nel giugno del 2009 con la personale di Vittore Frattini ed è poi proseguita con Gio' Pomodoro e Giancarlo Sangregorio) e il taglio del nastro della mostra dedicata ad Amedeo Modigliani, l'evento che ha salutato il via del MAGa di Gallarate. Ma il 2010 non è stato solo questo; è stato l'anno di consacrazione del Festival Fotografico Italiano a Busto Arsizio, una manifestazione concepita da intenditori della fotografia, da estimatori d'arte che con gli scatti in bianco e nero o a colori ci lavorano quotidianamente. Sì perchè le iniziative e le mostre più significative non sono state necessariamente quelle con mille sponsor, con tappeti rossi all'ingresso o grandi nomi di consulenti in catalogo.
Le più grandi manifestazioni sono quelle che nascono dalla passione, dalla competenza, e sicuramente da tanto impegno e sacrificio.
A Varese in pochi se ne sono accorti ma in Sala Veratti sono arrivati due piccoli capolavori di Francesco De' Tatti, il più grande maestro rinascimentale di Varese. D'accordo il nome dell'autore a molti non dice un granché. Ma il compito di questo piccolo gioiello di mostra, aperta fino al 9 di gennaio, è proprio quello di far scoprire un artista contemporaneo di Bramante, Leonardo Da Vinci, insomma dei massimi maestri dell'arte europea. Un'esperienza essenziale e memorabile, un tragitto che conduce il visitatore dentro due sole opere che fanno mostra a sè. E non possiamo che concordare con il parere di Paola Viotto che ha evidenziato: " Si avverte, da parte dei Varesini, una generale mancanza di attenzione nei confronti del proprio territorio; le proposte non mancano, ma la gente sembra non accorgersene".
Qualche mese prima, sempre in Sala Veratti è stato ricordato l'architetto Rocco Magnòli scomparso nel 2007. Persona creativa, curiosa ed appassionata al bello, Magnoli, nel corso della sua vita, ci ha lasciato un grande patrimonio di disegni, poesie e riflessioni che danno conto dell'originalità che emerge in tutte le sue creazioni. "Tracce" è il titolo della mostra che ha letteralmente trasfigurato l'interno di Sala Veratti con un allestimento suggestivo e pensato ad hoc.
Ma vogliamo ricordare anche gli omaggi agli autori varesini Angelo Frattini e Floriano Bodini, esposizioni che hanno dato l'opportunità di scoprire le opere dei due autori sparse in un vero e proprio museo a cielo aperto che si snoda tra vie ed edifici storici della provincia varesina senza dimenticare i piccoli centri e gli edifici sacri.