Un tema affascinante e anche molto complesso: è quello della misurazione del tempo prima dell'era dei cronografi al quarzo. Roberto Baggio, esperto di quadranti solari e gnomoni, ha spiegato come funzionava l'antica meridiana che si affaccia sulla piazzetta del Monastero delle Romite, un gioiello di antica conoscenza empirica sul movimento degli astri e sul calcolo del tempo. "La città di Varese – ha spiegato Baggio – è ricca di testimonianze antiche come questa. E solo lungo il percorso del Sacro Monte se ne contano diverse, mentre nella città di Varese si arriva fino a novanta antichi orologi. Un patrimonio prezioso, se si pensa che la vicina Milano, a causa soprattutto dei bombardamenti massicci e dei disastri subiti al tempo della Guerra, non può contare quasi più nessuna meridiana murale".
La mezz'ora accademica – "Quella del Sacro Monte di Varese è una doppia meridiana ad ore italiche ad usum campanae, cioè sfasata di mezz'ora per poter definire esattamente l'ora nella quale far suonare l'Ave Maria dopo il tramonto. Una sorta di "mezz'ora accademica" ad uso e consumo del campanaro che, al crepuscolo, alla fine della giornata lavorativa, richiama i fedeli in chiesa", prosegue Baggio che, dalla sua valigia di lavoro, tira
Sacro Monte di Varese
fuori una quantità impressionante di documentazione, fotografie e piccoli modelletti che rappresentano il cammino del sole.
L'orologio solare di Santa Maria del Monte regolava il battito delle campane del Santuario i cui rintocchi ancora oggi risuonano in maniera cadenzata dalla Valcuvia fino all'altra sponda del lago. I lavori di restauro conservativo partiranno a breve e vedranno come capo fila Roberto Baggio, sostenuto dall'Associazione Amici del Sacro Monte con il finanziamento di Ubi Banca. "Le prime ad essere contente sono le Romite Ambrosiane, giacchè la meridiana è incastonata nel muro del loro convento – ha precisato Ambrogina Zanzi, presidente dell'associazione. Ogni giorno emergono inedite notizie storiche e nuovi tesori sul Sacro Monte. Sempre più appassioanti e giovani chiedono di poter studiare, anche nelle tesi di laurea, opere d'arte, aspetti, angoli sconosciuti o famosissimi della via sacra varesina".